La politica continua a fare danni, a scapito dei produttori. Al di là delle diverse ragioni, sono 7 anni che la Russia ha reagito alle sanzioni dell'Occidente con le proprie contro-sanzioni, vale a dire con il divieto di importazione di frutta e verdura dall'Unione europea.
La proroga di ulteriori 11 mesi avviene dopo l'annuncio di una miniproroga di qualche settimana fa, che stabiliva il limite al 31 gennaio 2022 (cfr. FreshPlaza del 15/7/2021).
Il documento è stato pubblicato sul portale governativo per le informazioni legali. Le sanzioni saranno in vigore almeno fino alla fine del 2022 (fonte). L'embargo è stato introdotto nell'agosto 2014 in risposta alle sanzioni dell'Unione Europea e degli Stati Uniti per l'annessione della Crimea alla Russia.
Gianluca Bagnara
"Il 'gioco' si sviluppa su due piani - afferma l'economista Gianluca Bagnara - vale a dire politico e alimentare. Al di là delle questioni politiche, la Russia sta prendendo tempo per costruirsi una filiera ortofrutticola, dipendendo sempre meno dall'estero. Non raggiungerà l'autosufficienza, ma sta diminuendo la sua dipendenza. E l'ortofrutta fresca subisce tale situazione. Invece la filiera a monte, tipo le tecnologie e la parte vivaistica, stanno usufruendo positivamente di questa scelta della Russia, con le imprese italiane in prima linea".
In generale, le esportazioni agroalimentari made in Italy verso la Russia hanno perso 1,4 miliardi negli ultimi sette anni, a causa dell'embargo deciso da Putin che tuttora colpisce una importante lista di prodotti europei, con il divieto all'ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, come ritorsione alle sanzioni dell'Unione Europea.