Considerando tutti i canali, nel 2021 le vendite alimentari biologiche in Italia hanno raggiunto 4,6 miliardi di euro, registrando un aumento del 5% rispetto allo scorso anno. I dati arrivano dall'Osservatorio Sana 2021 curato da Nomisma su indagini dirette, elaborazioni dati Nielsen, AssoBio, Ismea e Agenzia ICE.
I consumi a casa (at home), con un valore di oltre 3,8 miliardi di euro, rappresentano la porzione più importante del mercato (+4% rispetto al 2020, anno terminante a luglio). La dinamica dell'away from home risente positivamente delle progressive riaperture della ristorazione e dei pubblici esercizi, del ritorno alla mobilità e della progressiva diminuzione del ricorso allo smart working.
Dall'analisi del carrello della spesa, i dati Ismea sostengono che l'ortofrutta risulta il comparto di prodotti bio più richiesto, rappresentando il 46,8%. Questo dato sottolinea come gli italiani apprezzino maggiormente il prodotto biologico fresco.
Nel mercato domestico, il canale di riferimento è la distribuzione moderna (DM). Nel 2021, le vendite di biologico hanno raggiunto 2,2 miliardi di euro (anno terminante a luglio - fonte Nielsen), pesando per il 56% del totale dei consumi a casa, con una crescita del 2% sul 2020. Al secondo posto, la rete dei negozi specializzati che sfiorano il miliardo di euro di vendite e continuano a crescere, mettendo a segno un aumento dell'8% rispetto all'anno precedente.
All'interno della DM, nel 2021 il canale Iper+Super ha veicolato 1,4 miliardi di euro di vendite di prodotti bio (prodotto confezionato a peso imposto - anno terminante a luglio 2021; fonte: Nielsen), con dimensioni stabili rispetto allo stesso periodo del 2020. Segue, per ampiezza, il canale discount (205 milioni di euro), che segna inoltre una decisa crescita (+11%).
Ma è soprattutto l'e-commerce a segnare l'incremento più significativo: +67% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con 75 milioni di euro di vendite.