La produzione di verdure è un ramo importante dell'agricoltura polacca e la sua quota nel valore della produzione agricola primaria è circa l'11%. La Polonia è il più grande produttore di cavoli e barbabietole nell'UE; è al secondo posto nella produzione di cetrioli (dopo la Spagna) e di patate (dopo la Germania) e al terzo nella produzione di carote (dopo Germania e Regno Unito) e di cavolfiori (dopo Spagna e Italia). La nazione è il quarto produttore di pomodori e il quinto produttore di cipolle nel mercato dell'UE.
Negli anni 2015-2020, la produzione di verdure di campo, in Polonia, ha oscillato tra 3,8 e 4,6 milioni di tonnellate. La quota maggiore del raccolto nazionale è stata rappresentata da cavoli, carote e cipolle. La quota minore da barbabietole, pomodori, cetrioli e cavolfiori.
I principali clienti degli ortaggi polacchi sono i paesi dell'Unione europea (in particolare Germania, Regno Unito e Paesi Bassi) e, per quanto riguarda i paesi non UE, Ucraina e Bielorussia. La Polonia esporta soprattutto cipolle, pomodori e cavoli.
La produzione polacca di cavoli negli anni 2015-2020 è stata di circa 0,8-1,0 milioni di tonnellate, che hanno rappresentato circa il 27% della produzione UE di questo ortaggio. Il cavolo è coltivato soprattutto nei seguenti voivodati: Małopolskie, Mazowieckie, Łódzkie e Wielkopolskie.
La superficie coltivata a carote occupa circa 22.000 ettari, cosa che la colloca al secondo posto in termini di superficie di coltivazione di ortaggi da campo nel paese (dopo le cipolle). Il raccolto di carote negli anni 2015-2020 è stato compreso tra 0,7-0,8 milioni di tonnellate. La Polonia rimane il primo produttore di carote nell'UE.
Le cipolle occupano il primo posto in termini di superficie di coltivazione di ortaggi. Negli anni 2015-2020 l'area di coltivazione delle cipolle ammontava a 25.000-27.000 ettari. Il raccolto di cipolle è stato di 0,5-0,7 milioni di tonnellate, cosa che ha dato alla Polonia la posizione di quinto produttore dell'UE (dopo i Paesi Bassi, la Spagna, la Francia e la Germania), con una quota del 9% nella produzione dell'UE.
Fonte: agroberichtenbuitenland.nl