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A cura di Ottavio Cacioppo

Moria del kiwi: nell'Agro Pontino nuove ricerche per scoprirne la causa e la cura

La moria del kiwi si è evidenziata a Verona nel 2012 interessando, con il passare degli anni, diversi areali italiani specializzati in actinidicoltura. Si stima che, nel giro di 9 anni, siano stati perduti, a causa della suddetta fitopatia, circa 9mila ettari di actinidieti. Le numerose ricerche per individuare le cause dell'avversità sono ancora in corso, senza esiti certi e definitivi.

Luglio 2021, azienda di Campoverde (Aprilia - LT)

Come è noto, la moria colpisce principalmente l'apparato radicale del kiwi, in primis i capillari che forniscono l'alimentazione minerale alla pianta per osmosi della soluzione circolante nel terreno.

Luglio 2021, azienda di Campoverde (Aprilia - LT)

Sono numerose le cause della moria del kiwi che vengono indicate, senza però che nessuna assurga alla certezza di un fondamento scientifico indiscusso: stanchezza del terreno, gestione suolo e acqua irrigua, rapporto piante e fertilizzanti, gestione della microflora del suolo, patogeni: virus, batteri, crittogami e altri. 

Ricerca in Agro Pontino
Nella terra del kiwi, detentrice del marchio IGP Kiwi Latina, con circa 12mila ettari e una produzione di circa 250mila tonnellate, la moria del kiwi è stata segnalata nel 2017, con perdite di alcune migliaia di ettari.

Luglio 2021, azienda di Campoverde (Aprilia - LT)

Dal momento che le precedenti ricerche per scoprire le cause della fitopatia non hanno fin qui dato esito positivo, gli actinidicoltori pontini, preoccupati, hanno stimolato gli organi competenti (Ministero, Regione, Università, Centri di Ricerca) a intervenire, per cui sono nati diversi gruppi di lavoro.

Molte sono le iniziative volte a diagnosticare e comprendere la moria: si tratta di ricerche che richiedono anni di lavoro, perché l'obiettivo è quello di non lasciare nulla d'intentato.

Luglio 2021, azienda di Campoverde (Aprilia - LT)

L'ultima indagine nata è stata promossa dallo scrivente Ottavio Cacioppo: sono state selezionate aziende di Campoverde (Aprilia) e di Cisterna, in provincia di Latina, caratterizzate alcune dalla presenza della moria del kiwi e altre da actinidieti sani.

Nel mese di luglio del 2021 sono stati effettuati, con due ricercatori del Centro-Nord Italia, dei sopralluoghi per studiare l'impiego di alcuni prodotti che i Giapponesi utilizzano da tempo e che agiscono per il miglioramento della salute del suolo e dell'apparato radicale delle piante coltivate, nonché per il risparmio dell'acqua irrigua.

Aprile 2021, azienda  di Campoverde (Aprilia - LT): sopralluogo di due ricercatori del Nord Italia esperti nell’utilizzo delle macchine attivatrici (che arricchiscono l’acqua d’irrigazione di bollicine di ossigeno) e di due ammendanti che migliorano la salute del suolo

I prodotti agiscono soprattutto sulla flora microbica del terreno, la quale esercita un ruolo importante sulla sanità del suolo e delle piante.

Registrati in Italia come ammendanti, a settembre e marzo (inizio ciclo biologico del kiwi verde) vengono distribuiti sul terreno, in miscela con i fertilizzanti, seguendo un protocollo per l'uso. 

Il prodotto che verrà utilizzato è composto da microrganismi benefici naturali, non manipolati e non modificati geneticamente, costituito principalmente da: batteri lattici, lieviti, funghi fermentativi e batteri fototropici. Agisce nel suolo attivando la flora microbica in esso contenuta, la quale esercita un ruolo importante sulla sanità del suolo e delle piante.

Precedenti sperimentazioni hanno dimostrato che, con apporti mirati nel terreno di sostanze provenienti dal mare, si favorisce l'equilibrio degli oligominerali e si ottiene un aumento degli attinomiceti utili. Nel breve tempo, il suolo acquisisce un capacità fungistica, in grado di neutralizzare e ostacolare lo sviluppo dei patogeni.

Sopralluogo in aziende di Cisterna (LT)

L'ecosistema dei microrganismi nel suolo risulta un mondo estremamente complicato, rispetto a quello delle piante, e la presenza moderata o elevata di microrganismi utili è determinata, come negli ecosistemi forestali, sostanzialmente dal caso.

L'obiettivo principale dell'uso del prodotto che contiene i microrganismi è quello di esaltare l'attività delle funzioni biologiche del terreno per mezzo dell'uso efficace e della trasformazione della materia organica per creare l'humus, il quale viene utilizzato per la nutrizione del terreno e delle piante: ne dovrebbe derivare un migliore immagazzinamento dell'acqua e una migliore assimilazione dei nutrienti, ottenendo quindi terreni e piante sani.

Sopralluogo in aziende di Cisterna (LT)

Il prodotto si può utilizzare con il sistema irriguo o spruzzato sul terreno. 

Risultati dell'utilizzo dei microrganismi sui frutti di kiwi
Con l'impiego sistematico del prodotto con microrganismi si possono avere risultati sui frutti:

- migliore produzione quantitativa e qualitativa;
- migliore calibro, migliore gusto;
- più lunga frigoconservazione.

Risparmio e ossigenazione dell'acqua irrigua
In actinidicoltura, nella stagione vegetativa cha va dalla seconda quindicina di marzo a ottobre, si utilizzano, in media, da 6 a 8mila metri cubi di acqua irrigua.

Sopralluogo in aziende di Cisterna (LT)

In un'azienda della provincia di Latina, ove si stanno effettuando numerose ricerche, a luglio 2021 è stata installata una macchina attraverso la quale passa l'acqua irrigua, la quale si arricchisce di numerose bollicine di aria, contenenti ossigeno, il quale viene successivamente liberato nello strato ossidante del terreno a beneficio dell'apparato radicale, principale "bersaglio" della moria del kiwi.

Nelle foto: macchina che arricchisce di bollicine d'aria l'acqua irrigua, installata a luglio 2021 in un'azienda actinidicola della provincia di Latina

Ciò consentirebbe di:

- migliorare la struttura dei suoli, aumentandone l'ossigenazione;
- gestire l'acqua d'irrigazione, riducendone sensibilmente il consumo (risparmio fino al 40-50%);
- migliorare la captazione di elementi organici e minerali a beneficio della nutrizione delle colture.

Sopralluogo in aziende di Cisterna (LT)

Portinnesti
Numerose nuove piantagioni di kiwi sono state realizzate con piante innestate su porta-nesto resistente, proveniente dalla Nuova Zelanda, che dovrebbe resistere alla moria del kiwi. 

La ricerca sulle cause della moria del kiwi prosegue dunque su questi diversi filoni, trasmettendo agli actinidicoltori fiducia e speranza che la soluzione possa emergere in tempi brevi. 

Considerazioni conclusive
Le informazioni riportate in questo lavoro sono frutto della consultazione della letteratura specifica. Le sperimentazione sull'impiego dei suddetti prodotti condotte negli actinidieti sopra specificati permetterà la raccolta dei risultati, i quali verranno successivamente pubblicati.

Data di pubblicazione: