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A Macfrut, nell'area dinamica, in mostra gli ultimi ritrovati della tecnica

Le protezioni sono ormai elementi indispensabili per una frutticoltura moderna

Nei decenni passati, si proteggevano i raccolti dalla grandine. Oggi questa funzione è stata affiancata dalle reti antipioggia e da quelle anti-insetto. Ma occorre fare anche attenzione agli eventi climatici sempre più intensi e prevedere raffiche di vento che potrebbero mettere a repentaglio gli impianti. Di tutti questi temi si parlerà durante la prossima edizione di Macfrut. Dal 7 al 9 settembre a Rimini, in un'area dinamica, si potranno vedere gli ultimi ritrovati della tecnica, mentre martedì 7 alle 15 si terrà un convegno dedicato dal titolo "Le nuove frontiere della frutticoltura protetta".

Un grande esperto della multifunzionalità delle reti è il docente Davide Neri dell'Università delle Marche. "L'uso di coperture multifunzionali nei frutteti rappresenta una strategia di protezione attiva contro stress biotici e abiotici, utile anche nella programmazione delle produzioni e della qualità dei frutti. Apposite reti fotoselettive, schermanti e riflettenti, possono alterare in modo positivo lo spettro luminoso, l'ombreggiamento e il regime termico, con un significativo impatto sulla fotosintesi e sul benessere delle piante, in base al tipo di materiale (colore, tessitura) e di istallazione". 

Stefano Lugli dell'Università di Modena e Reggio interverrà al convegno parlando delle coperture nel ciliegio: "Le protezioni nei ceraseti sono andate modificandosi negli anni, di pari passo con l'evoluzione dei sistemi di impianto. Dai modelli antipioggia introdotti circa trent'anni fa negli impianti tradizionali per la difesa delle ciliegie contro il cracking, le coperture sono divenute oggi polifunzionali, in grado di proteggere le coltivazioni specializzate intensive da numerose avversità biotiche e abiotiche: insetti come Drosophila, mosca e cimice, uccelli, eventi atmosferici come grandine, pioggia e vento. Tutto in un'unica soluzione, a difesa delle produzioni di elevata qualità e di alto reddito".

Le coperture possono limitare la bagnatura dei frutti e delle foglie (anti-pioggia), i danni da grandine, vento, uccelli e/o escludere l'entrata di insetti con reti a maglia stretta su fila singola o su blocchi di file. Le coperture riducono anche le radiazioni ultraviolette (circa il 20% per le reti antigrandine fotoselettive), con un significativo vantaggio per gli operatori e la riduzione del rischio di tumori della pelle. Nell'analisi del costo delle coperture, va infine inclusa la necessità del riuso delle plastiche a fine ciclo, l'eventuale stimolo di alcuni patogeni e parassiti e il possibile impatto sul paesaggio, nell'ottica di un uso sostenibile (economico, sociale e ambientale). 

Rino Ghelfi, dell'Università di Bologna, tocca un altro tema chiave, quello della sostenibilità economica di questi sistemi. "Se l'adozione di sistemi di protezione garantisce indubbiamente un miglioramento quali–quantitativo del raccolto, sono tuttavia gli aspetti economici e finanziari a decretarne, in ultima analisi, il successo e la conseguente diffusione. Per questa ragione, l'intervento propone la valutazione economica di una selezione di impianti protettivi attualmente disponibili in frutticoltura, con un focus particolare sul ciliegio: dai tradizionali anti-grandine a quelli multifunzione completi di rete anti-insetto, monofilari o monoblocco e con diversi livelli di automazione".