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Un bio-pesticida ottenuto dall'olio dei semi di Karanjin sotto la lente di ingrandimento della GDO europea

Con un recente alert, la GDO europea ha segnalato la presenza non autorizzata di residui di Karanjin su prodotti ortofrutticoli.

La Karanjin è un flavonoide ottenuto dai semi dell'albero della Pongamia, che si trova comunemente in India. L'olio estratto dai semi di questa pianta trova grande impiego nella medicina tradizionale indiana e nella cosmesi, è usato anche come olio per lampade, nella fabbricazione del sapone e come lubrificante.

Non è un olio edibile: se ingerito, provoca nausea e vomito; la sua tossicità, il sapore amaro e l'odore sgradevole sono dovuti alla presenza di flavonoidi, tra i quali la karanjina.

In alcuni paesi extraeuropei l'olio di Karanjin è utilizzato nelle pratiche agricole per la sua azione pesticida, insetticida ed acaricida; è un potente fungistatico e viene usato sia nelle strategie preventive sia quando il problema si è già manifestato. Il trattamento a base di olio di Karanjin, infatti, crea un film idrorepellente che impedisce la germinazione delle spore fungine.

Attualmente, in Europa, il principio attivo Karanjin non è registrato come pesticida e di conseguenza il suo impiego non è autorizzato.

Infatti anche i prodotti utilizzati in agricoltura biologica, sebbene di origine naturale, per poter essere impiegati devono essere autorizzati mediante un sistema di valutazione, registrazione e autorizzazione delle sostanze, che mira tutelare la salute del consumatore e dell'ambiente.

Le norme che regolano l'immissione in commercio di questi bio-pesticidi sono le stesse in vigore per gli altri formulati commerciali; nel mercato italiano è perciò vietato l'impiego di formulazioni registrate in altri paesi, come nel caso dell'olio di semi di Karanjin.

Il laboratorio Agro.Biolab Laboratory, tra i primi in Italia, ha compreso l'interesse crescente per questo tema e ha subito attivato una proposta analitica semplice, rapida e sensibile per la quantificazione del karanjin in prodotti ortofrutticoli con un limite di quantificazione di 0,005 mg/kg.

Questa analisi accresce la proposta del laboratorio in tema di contaminanti, che attualmente si profila tra le più complete e qualificate disponibili sul mercato internazionale.

Per maggiori informazioni: 
Agro.Biolab Laboratory srl
commerciale@agrobiolabitalia.it
www.agrobiolabitalia.it