"Al momento, la situazione del radicchio non è male. Il prodotto viene raccolto in maniera scalare e i prezzi appaiono discreti". Commenta così Paolo Queruli dell'azienda agricola La Rosa, sita a Monselice (Padova). La raccolta dell'azienda è iniziata ai primi di ottobre, con le tipologie lungo a foglia larga e stretta, tondo, radicchio di Castelfranco e pan di zucchero.
"In questo momento, si registra una domanda non troppo alta, ma comunque superiore all'offerta, rispetto all'anno scorso. In generale, manca radicchio quest'anno. Le aspettative commerciali sono quindi buone e i prezzi sono finora giusti. Il mercato è però poco ricettivo e mancano i consumi".
Nel mese di novembre l'azienda, che gestisce un centinaio di ettari in pieno campo, inizierà ad esportare. Solitamente, i due terzi della produzione totale trovano la strada dell'estero (Europa, Asia, America). "A livello extra-europeo sarà molto difficile lavorare. Le mete più lontane risentiranno delle conseguenze dell'emergenza Covid-19, così come il canale Horeca. In Europa, se l'offerta rimarrà inferiore alla domanda, potrebbe profilarsi un buon andamento commerciale e le esportazioni si focalizzeranno su quest'area".
"La Grande distribuzione organizzata potrebbe, inoltre, non riuscire a compensare il mancato consumo, nonostante durante il lockdown abbia lavorato tantissimo – conclude Queruli – Quello che è certo è che ci sarà una distribuzione un po' diversa, quest'anno. Da qui in avanti bisognerà vedere come evolve la situazione sanitaria mondiale e come si comporterà il consumatore".