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Finocchio: scarsita' di prodotto, consumi risicati ma prezzi fisiologicamente buoni

Da un punto dei consumi, finora il comparto degli ortaggi ha mostrato un andamento altalenante. Anche la qualità dei prodotti non è costante. Negli ultimi tempi, inoltre, si è registrata scarsità di lattughe, radicchi, cavolfiori e, anche, finocchi.

"Di finocchi non ce ne sono granché. I prezzi sono buoni. I consumi rimangono risicati – commenta un operatore del settore – E meno male: non saremmo in grado di far fronte a una maggiore richiesta. Al momento, sui mercati è presente il finocchio della Piana del Fucino. Siamo nel picco stagionale per i grossisti e l'ortaggio di questa origine dovrebbe essere disponibile fino al 15 ottobre".

In merito alla mancanza di merce, le ragioni vanno ricercate nell'andamento climatico, nella diminuzione delle semine e nella scarsità di rese delle semine rispetto ai trapianti. "Settembre è il mese dell'anno in cui si lavora con il prodotto proveniente dalle semine. Se il clima non è favorevole, le rese scarseggiano. Aggiungiamoci poi che quest'anno è stato seminato meno. Il risultato è che ora c'è meno prodotto disponibile".

Una riflessione sul Covid-19
"Più che parlare di crisi vera e propria, io vedo e avverto tanta confusione – commenta l'operatore – Le persone devono adattarsi al cambiamento e ripianificare le proprie abitudini, devono rivalutare le strade percorse e prendere le giuste misure".

E anche nel settore ortofrutta, gli stessi operatori non riescono più a guardare a lungo termine. "Si fa fatica, ad esempio, a prevedere la tendenza dell'export, cosa che in precedenza si faceva più facilmente. L'unico barlume di certezza arriva dalla Grande distribuzione, che risulta il comparto trainante. Il consumatore, infatti, percepisce lo spazio del supermercato come un ambiente sicuro, dove acquistare".

Infine, l'operatore afferma che la questione del calo dei consumi è legata alla situazione economica del Paese. "Quest'estate, la mancanza del turismo ha fatto segnare una battuta di arresto, almeno del 15-20%, soprattutto nei mesi di giugno e luglio. La situazione è migliorata ad agosto. Il trend autunno-vernino potrebbe però tornare a una flessione: bisognerà capire come il canale Horeca si svilupperà, se le scuole riapriranno e come o fino a quando, se lo smart working diventerà davvero la nuova normalità", conclude l'operatore.