"E' entrata nel vivo la campagna del cipollotto dell'agro nocerino-sarnese (areale della Campania) e a fine settembre il prodotto sarà presente in notevoli volumi sui mercati di tutta Europa. Quest'annata, contrariamente alle altre, si caratterizza per l'abbondanza di calibri idonei per i paesi dell'est, ma anche per Germania e Danimarca". Così Gennaro Napolitano, Sales Manager e Amministratore della sede di Poggiomarino (NA) dell'azienda F.lli Napolitano, riferisce a FreshPlaza.
Per l'intera campagna, la F.lli Napolitano conta di lavorare circa 2500 tonnellate, avendo 100 ettari coltivati a cipollotto locale.
Per quanto riguarda le preferenze dei mercati, l'imprenditore commenta: "I paesi dell'est Europa, la Danimarca e la Germania preferiscono i calibri più sottili poiché mangiano la parte verde, mentre Svizzera e Austria preferiscono il cipollotto vero e proprio, allo stesso modo di quanto accade in Italia. In più, nel periodo che va da febbraio a maggio lavoreremo il cipollotto a bulbo per Svezia, Danimarca e Francia. Tutto l'anno questa referenza riscuote quotazioni interessanti, ma solitamente in inverno i prezzi sono davvero brillanti".
"Il cipollotto della tipologia più sottile è più resistente ai patogeni rispetto a quello con bulbo, per cui si effettuano un minor numero di trattamenti. In virtù della percezione del "non trattato", tale referenza è più richiesta per l'export". Spiega Fabio Luongo (in foto qui sotto), uno degli agronomi della F.lli Napolitano.
La produzione del cipollotto è legata a un'antica tradizione colturale locale: ancora oggi si procede con le semine dirette a spaglio, in campo, nel mese di giugno; dopo di che si effettuano i diradamenti per permettere alle piante di crescere e svilupparsi in modo adeguato. Ovviamente, accanto a questa pratica vengono commissionate le semine anche ai vivaisti, in modo da trapiantare da luglio fino a fine inverno, coprendo tutto l'anno. In più, viene utilizzato ancora oggi un seme autoctono locale.
"I punti di forza – prosegue Napolitano – sono la lavorazione fatta esclusivamente a mano da operai specializzati, storici e fidelizzati e il sapore unico del cipollotto, dovuto al suolo di natura vulcanica tipico di questa zona".
Giuseppe Napolitano (in foto), titolare dello stabilimento di Poggiomarino (NA), dice a sua volta: " Produciamo cipollotto da ben cinquanta anni, con immutata passione. Oltre a essere l'oro bianco dell'inverno, possiede e ha posseduto un importante ruolo nello sviluppo socio-economico di tutto l'agro nocerino-sarnese (zona della Campania in provincia di Salerno), tanto che ancora oggi dà da vivere a moltissime famiglie. I mercati sono restati abbastanza stabili nel tempo; ciò che è cambiato sono i consumi, che sono aumentati; infatti grazie alle nuove tecnologie è stato possibile incrementare le superfici coltivate. Per il futuro, contiamo di ampliare ulteriormente superfici e quantità, puntando al residuo zero".
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