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Arriva l'IGP per la Rucola della Piana del Sele

Entro fine anno, la rucola della Piana del Sele si candida a diventare il prossimo prodotto campano a marchio IGP.

Manca, infatti, solo un ultimo step al fine di ottenere l'Indicazione geografica protetta (IGP). Sulla Gazzetta Ufficiale europea C254 del 3 agosto 2020, è stata pubblicata la domanda di registrazione che contiene anche il disciplinare di produzione. Trascorsi i tre mesi necessari, se nessun altro Paese membro dell'UE dovesse presentare osservazioni sulla proposta, la Commissione europea pubblicherà il regolamento di decisione, con il quale la denominazione sarà ufficialmente approvata e registrata.



A garantire i consumatori e a contribuire all'affermazione della rucola della Piana del Sele IGP sui mercati mondiali, saranno il bollino europeo e un rigido disciplinare che definisce le caratteristiche di un prodotto unico nel suo genere, la cui coltivazione è favorita da un'azione combinata del terreno e del clima mediterraneo.

"Una fantastica notizia per tutti i nostri associati e per tutti i produttori della Piana del Sele, specie dopo il terremoto creato dal coronavirus per alcune referenze, come quelle di IV gamma", dichiara Fabio Altamura della omonima Op Altamura. "Le regole del disciplinare sono rigide, ma nella maggior parte delle aziende che producono rucola nell'areale dell'IGP sono già in essere da tempo. Siamo quindi doppiamente orgogliosi di aver contribuito al raggiungimento di questo obiettivo".

E Altamura continua: "Ora dovremo essere bravi a proseguire nell'ottimo lavoro svolto e valorizzare questo importante risultato, posizionando al meglio il marchio sia in Italia che all'estero".

La Valle del Sele è il polo produttivo più importante in Italia per la rucola, ma in generale per tutti i prodotti orticoli di IV gamma. La rucola della Piana del Sele interessa attualmente una superficie di circa 3.100 ettari, distribuiti su 8 comuni che compongono l'area geografica IGP (Battipaglia, Bellizzi, Eboli, Pontecagnano - Faiano, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella e Capaccio-Paestum).

La produzione media degli ultimi anni si aggira su 400mila tonnellate di prodotto, che è il 73% circa della produzione nazionale, con un fatturato medio annuo di oltre 680 milioni di euro, circa 5.000 addetti diretti e 4.000 dell'indotto. Le aziende agricole interessate alla sua coltivazione sono 400; vanno aggiunte le 35 imprese che curano la successiva fase di lavorazione, confezionamento e commercializzazione.

"Festeggiamo un nuovo marchio d'eccellenza europeo per la provincia di Salerno e un nuovo traguardo: il marchio IGP sarà in grado di fornire un importante valore aggiunto a un prodotto che già gode del consolidato accostamento tra identità territoriale ed eccellenza agroalimentare", afferma Vito Busillo, presidente di Coldiretti Salerno e dell'Associazione per la valorizzazione dei prodotti di quarta gamma della Piana del Sele, che, grazie all'impegno del Comitato promotore e al sostegno di Regione Campania, Mipaaf e Unione europea, punta a rafforzare l'economia della Piana del Sele partendo da un'eccellenza del territorio già conosciuta e apprezzata in tutto il mondo.