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Il progetto "Colture plastic free" della Energy Green

Creare piante con un processo produttivo ecosostenibile

Si può migliorare la qualità delle piante e, al contempo, rispettare l'ambiente e risparmiare? Con il progetto "Colture plastic free" oggi si può!

E' applicabile a tutte le coltivazioni di varia natura: arboree, frutticole, arbustive, orticole, erbe aromatiche, floricole e officinali. L'obiettivo è quello di creare piante con un processo produttivo ecosostenibile, eliminando l'utilizzo dei contenitori di imballaggio/consegna in plastica monouso. Non solo, lo scopo è anche quello di migliorare la qualità delle piante, velocizzare il trapianto ed eliminare i rifiuti da smaltire, come vasi e portavasi.

Il progetto "Colture plastic free" è proposto dalla Energy Green, un'azienda giovane, ma con oltre 20 anni di esperienza. Assistita da partner di grande calibro, è in grado di offrire alla sua clientela prodotti e servizi eterogenei nel settore vivaistico e orticolo, legati da un filo conduttore: l'elevata qualità e l'innovazione.

Come spiega il direttore commerciale Alessandro Guglielmi (nella foto sopra), "è un progetto che parte, è legato ed è a favore della natura. Due sono gli elementi base: i vasi di coltura Fertil Pot, biodegradabili al 100% e in fibra vegetale, e i contenitori di coltura QuickPot, in plastica riciclata e riciclabile al 100%, da lavare e riutilizzare per oltre 10 anni".

Il Fertil Pot è un vaso completamente naturale, ottenuto attraverso la cottura, sfibratura e impasto di fibre vegetali. "E' un prodotto 100% naturale, senza collante aggiunto o additivo chimico, senza residui di inchiostri o altri derivati dal riciclo, ed è certificato Biologico. Il suo processo di fabbricazione lo rende una vera e propria rete permeabile all'aria, all'acqua e alle radici. Queste ultime, invece di spiralizzare intorno al contenitore in plastica, attraversano il Fertil Pot, trovano aria e luce all'esterno e si potano. In questo modo, la pianta è stimolata a sviluppare nuovi capillari radicali che seguono lo stesso percorso".

Pianta di uva da tavola, coltivata in Fertil Pot 7x9. Da osservare la dimensione delle piante in proporzione al Fertil Pot utilizzato.

Il Fertil Pot è quindi attraversato da un numero molto elevato di giovani capillari radicali, molto sottili e disposti a raggiera. Questo processo, denominato air pruning, assicura una pianta sana, robusta e molto vigorosa.

"Al momento del trapianto - aggiunge Guglielmi - le radici dormienti non sono più a contatto con aria e luce, ma trovano buio e umido. Questo fa sì che ripartano immediatamente, senza nessuno shock da trapianto. Essendo una vera e propria rete, il Fertil Pot non ha bisogno di una programmazione dei tempi di degradazione, perché viene immediatamente permeato dalle radici". La sua decomposizione completa lo porterà a trasformarsi in humus (foto sotto a destra).

Il QuickPot è un supporto alla movimentazione (trasporto) e alla coltivazione. "Risulta essere un vero e proprio bene strumentale, parte integrante del sistema di coltivazione. Nonostante sia prodotto con materiale plastico riciclato al 100%, consente un impatto zero perché è un elemento robusto, tanto da essere riutilizzabile per almeno 10 anni. Inoltre, è lavabile e sterilizzabile", continua Guglielmi.

L'abbinamento dei due sistemi è ottimale e disponibile in molti formati, da adattare alle diverse colture. E' un progetto che non solo punta a un risultato ambientale, ma che permette una produzione con minor utilizzo di substrati, prodotti chimici e di trattamenti, soprattutto non crea rifiuti.

Nel segmento orticolo, molte aziende italiane utilizzano già questa combinazione, con risultati soddisfacenti in termini di anticipo dello sviluppo delle piante, per via dell'apparato radicale non spiralato. "Ottimi risultati sulle barbatelle da vite, ma anche sul carciofo, per esempio".

Una nota interessante sul QuickPot è che, essendo composto da plastica pluriennale, le aziende possono inserirlo tra i beni strumentali e, di conseguenza, nelle quote di ammortamento. "Un doppio vantaggio, perciò: in termini di coltivazione e di risparmio economico", conclude Guglielmi.

Per maggiori informazioni
Alessandro Guglielmi
Energy Green srl
Via Gerole, 1/D
25010 Borgosatollo (BS)
Tel.: +39 01 84 53 41 71
Email: info@energygreen.net
Web: www.energygreen.net