Nel gennaio 2020, circa l'85% di una coltivazione di peperone rosso in una serra situata nella provincia di Ragusa ha mostrato sintomi simili a quelli di un virus. Questi consistevano in un leggero mosaico e ingiallimento delle foglie giovani, schiarimento delle nervature sulle foglie giovani, imbrunimento dello stelo con forte necrosi nell'intersezione dei rami secondari e parziale necrosi dell'apice vegetativo, striature, macchie a mosaico e deformazione dei frutti.
"È importante notare che nel 2019 nella stessa serra era coltivato il pomodoro, che era stato estirpato a causa della vasta infezione causata dal ToBRFV (Tomato brown rugose fruit virus), nuova minaccia per il pomodoro" riferiscono i patologi dell'Università di Palermo che, in collaborazione con IPSP-CNR di Torino e Bayer Crop Science Italia, hanno studiato l'agente causale dell'infezione rilevata, raccogliendo 30 piante di peperone (15 malate e 15 asintomatiche) nella serra colpita.
I campioni sono stati analizzati per la presenza del virus del mosaico del cetriolo (Cucumber mosaic virus, CMV), del virus della bronzatura del pomodoro (Tomato spotted wilt virus, TSWV) e del nuovo virus ToBRFV (Tomato brown rugose fruit virus), il cui primo focolaio in Sicilia è stato riscontrato alla fine del 2018.
"Il sequenziamento genetico e la PCR real-time hanno confermato che i sintomi rilevati sulle piante di peperone sono dovuti al ToBRFV - continuano i ricercatori - Le coltivazioni di pomodori e peperoni rappresentano circa il 70% del mercato dei prodotti ortofrutticoli freschi in Sicilia. Di conseguenza, in questa regione sono in atto misure di eradicazione per cercare di contenere la diffusione di ToBRFV. Per quanto ne sappiamo, questa è la prima segnalazione del ToBRFV su peperone in Italia e in Europa".
Fonte: Panno S, Caruso AG, Blanco G, Davino S, 'First report of Tomato brown rugose fruit virus infecting sweet pepperin Italy', 2020, New Disease Reports, 41, 20.