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Ecco cosa cambia alla luce dell'entrata in vigore del Regolamento UE 2020/749 del 4/6/2020

Fissati i nuovi livelli massimi di residui di clorato

E' del 28 giugno 2020 l'entrata in vigore del regolamento che fissa nuovi limiti per l'impiego di clorato negli alimenti. Detti limiti sono provvisori e saranno rivisti entro l'8 giugno 2025. Ma di cosa si tratta e perché riguarda anche il settore ortofrutticolo? Ne abbiamo parlato con Marzia Arborea di Agro.Biolab Laboratory, la quale ha spiegato come "Lo ione clorato sia una sostanza che in passato è stata utilizzata come diserbante, ma i pesticidi contenenti clorato come sostanza attiva sono stati banditi all'interno dell'Unione Europea dal maggio 2010".

"Oggi la principale fonte di contaminazione da clorato sugli alimenti - riferisce l'esperta (in foto a destra) - è rappresentata dall'acqua impiegata nei processi di lavaggio dei supporti o degli alimenti stessi: il clorato infatti si forma come sottoprodotto quando si usano cloro, biossido di cloro o ipoclorito per la disinfezione dell'acqua. Sulla base del parere scientifico dell'EFSA, quindi, con il Regolamento 2020/749 della Commissione Europea, datato 4 giugno 2020, viene modificato l'attuale regolamento di riferimento per quanto concerne i livelli massimi di residui di chlorate per un gran numero di matrici".

Quali prodotti sono interessati?
"La lista è senz'altro lunga – ha risposto Arborea – Tanto per cominciare parliamo di frutta fresca o congelata, frutta a guscio, ortaggi freschi o congelati, legumi secchi, semi e frutti oleaginosi, cereali, tè, caffè, infusioni di erbe e carrube, luppolo, spezie, piante da zucchero, prodotti di origine animale - animali terrestri, prodotti di origine animale - pesci, prodotti ittici e altri prodotti alimentari d'acqua marina e d'acqua dolce, prodotti alimentari trasformati e mangimi".

Qual è l'effetto fin qui osservato?
"L'Autorità Europera per la Sicurezza Alimentare (EFSA) – ha rivelato la manager - ha individuato, come effetto critico per l'esposizione cronica al clorato, l'inibizione dell'assorbimento di iodio che quindi potrebbe essere implicato nella riduzione degli ormoni tiroidei. Tra il 2014 e il 2018, l'EFSA ha raccolto un gran numero di dati provenienti da un monitoraggio ad hoc; i risultati di oltre 8.000 campioni di alimenti e acqua (EFSA Journal 2015; 13(6): 4135), hanno evidenziato che i residui di clorato sono presenti a livelli che superano di frequente l'LMR (limite massimo di residuo ammesso) imposto dal regolamento (CE) n. 396/2005 e fissato in 0,01 mg/kg. Di conseguenza, si è reso necessario fissare i livelli massimi a un tenore che garantisca agli operatori di rispettare sia le valutazioni tossicologiche dei residui, sia il loro impatto sulla sicurezza microbiologica degli alimenti".

Agro.Biolab Laboratory ha adottato, per l'analisi di routine del clorato, il metodo QuPPe che, attraverso la determinazione in LC-MS / MS, permette di ottenere livelli di quantificazione concordi con i limiti del nuovo regolamento. L'organizzazione ottimale del personale addetto e la molteplice strumentazione dedicata, permette di condurre l'analisi in tempi molto rapidi. L'analisi del Clorato è accreditata ACCREDIA ormai da molti anni; l'accreditamento è riferito ad alimenti di origine vegetale come la frutta (tra cui frutta secca) e altro materiale vegetale (foglie, rami radici, cortecce), oltre a ortaggi, cereali e relativi prodotti di trasformazione, e il miele. Per chiarimenti di natura tecnica e scientifica è possibile scrivere a: sales@agrobiolabitalia.it

Contatti:
Agro.Biolab Laboratory
S.P. 240 Km 13,800
70018 Rutigliano (BA)
Tel. +39 080 4770762
Email: commerciale@agrobiolabitalia.it
Web: www.agrobiolabitalia.it