"Il settore delle patate si trova in una situazione molto particolare e difficile al momento. La crisi legata al Coronavirus ha fatto crollare il prezzo del vecchio raccolto, cosa che rende molto difficile vendere le patate d'importazione. Importiamo patate egiziane, ma si stanno vendendo a metà prezzo perché i tuberi belgi si vendono a quotazioni molto più basse. Questa situazione non è sicuramente normale!". A sostenerlo è Johan Kant dell'azienda belga Kalisa Trading.
Kant giudica terribile la situazione attuale. "Gli esportatori esteri di patate sono stanchi di inviare i loro prodotti in Europa perché devono essere venduti a prezzi molto bassi, ma i programmi sono stati decisi a gennaio 2020. Il Coronavirus ha ingigantito la situazione. Se le fabbriche avessero potuto continuare la loro attività la situazione sarebbe stata nettamente migliore. Una volta che la crisi sarà in fase conclusiva, le industrie cercheranno di acquistare le ultime patate europee adatte alla produzione di patatine fritte per pochi soldi. Le patate nei magazzini avranno ancora una qualità adeguata alla trasformazione fino ad agosto".
"Il mio desiderio più grande è che non si verifichi una seconda ondata dell'epidemia. Speriamo che i ristoranti e le altre attività possano ripartire e che il mercato mostri una ripresa. Abbiamo appena superato il picco al ribasso nei prezzi delle patate. Se ci dovesse essere una seconda ondata di Coronavirus temo che l'intero settore crollerà. Per il momento – conclude Kant – continuiamo a sperare che tutto vada bene".
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Johan Kant
Kalisa Trading
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