Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Philippe Jean, Cofruid’Oc Méditerranée

Una campagna francese delle mele non proprio semplice

Un'azienda della Linguadoca, la Cofruid’Oc Méditerranée, ha concluso la sua stagione delle mele. Philippe Jean, responsabile commerciale dell'azienda, spiega che la campagna non è stata semplice. "Abbiamo avuto una serie di eventi meteo che hanno condizionato la produzione. Inoltre, gli scioperi in Francia e il Coronavirus non hanno aiutato".

“La primavera del 2019 è stata caratterizzata da numerose gelate e giorni molto ventosi. A maggio e giugno, abbiamo anche osservato una cascola fisiologica abbastanza abbondante dei frutti. Alcune mele sono rimaste danneggiate in superficie dalle ramature (segni lasciati dai rami sui frutti, NdR). Alla fine di giugno, le temperature sono salite a 46 ºC e i frutti si sono scottati. Successivamente, la grandinata della settimana successiva a un'ondata di caldo ha danneggiato parte dei frutti che si erano salvati", spiega Philippe.

Per la Cofruid'Oc, le condizioni meteo hanno avuto un impatto maggiore sulla Granny Smith, una delle varietà chiave dell'azienda. "Il raccolto è stato molto debole, quest'anno. Per le altre varietà, i volumi sono stati più soddisfacenti, sebbene la raccolta di varietà tardive come la Pink Lady sia stata fortemente condizionata dalla pioggia. Ma altre regioni sono state ancora più colpite della nostra, come l'Italia o il sud-ovest della Francia".

A livello sociale, anche la campagna passata non era stata priva di difficoltà. "Nelle settimane prima di Natale, la protesta dei gilet gialli ha bloccato i supermercati, provocando gravi ripercussioni sul commercio. Gli scioperi hanno avuto anche un pesante impatto sulle grandi esportazioni, con il blocco dei porti".

Successivamente è sopraggiunta la crisi del Coronavirus. Secondo Philippe, la pandemia non ha avuto però un impatto negativo sulle mele. "Con l'implementazione di misure igieniche per la sicurezza e un forte coinvolgimento da parte del personale, siamo stati in grado di continuare a imballare. La domanda di mele è aumentata, soprattutto all'inizio del lockdown. La pandemia ha anche favorito la spedizione di mele in Europa".

Tuttavia, le spedizioni al di fuori dell'Europa sono state interrotte dal virus. "Data l'incertezza dei mercati, all'inizio della crisi abbiamo deciso di interrompere la spedizione in Asia. Le grandi esportazioni rappresentano il 10% della nostra attività e siamo riusciti a sostituire la merce sul mercato europeo. La maggior parte delle mele è stata venduta ai supermercati che, all'inizio del lockdown, hanno effettivamente ridotto la loro gamma di frutti, favorendo in particolare le mele".

Philippe conclude che, nel complesso, la campagna 2019/20 non è stata né eccezionale, né catastrofica. "Ma a livello di produzione, la situazione cambia molto a seconda delle varietà e dell'impatto delle condizioni meteo".

Per maggiori informazioni:
Cofruid’Oc Méditerranée
Phone: +33 (0)4 67 91 90 15
Mobile: +33 6 12 46 38 28
philippe.jean@cofruidoc.fr  
www.cofruidoc.com