Il Perù prevede di aumentare le esportazioni di avocado nella stagione 2025. Secondo alcuni esportatori e operatori del settore, tale crescita sarebbe trainata più da un ampliamento della base di produttori che da un effettivo incremento della produzione. Parallelamente, stanno emergendo nuove tendenze di consumo e opportunità per prodotti derivati.
Mariano Bustamante, direttore generale della Añay Peruvian Fruits, ha dichiarato che la sua azienda, che ha esportato 300 container di avocado lo scorso anno, prevede di esportarne 450 in questa stagione. "Non siamo produttori. La nostra crescita si basa sulla fiducia e su relazioni trasparenti con i coltivatori di tutto il Perù", ha aggiunto Bustamante. Questa rete consente una stagione estesa, dalla settimana 4 alla 36, con un picco a marzo.
In termini di destinazioni, la Añay articola la propria strategia in due fasi. Fino alla settimana 16, il 60% delle spedizioni è destinato all'Europa, il 30% all'Asia e il 10% ad altre destinazioni, come il Regno Unito e l'America Latina. A partire da aprile, il 45% viene inviato in Europa, il 30% in Asia e il 25% ad altre destinazioni, inclusi gli Stati Uniti, nonostante il dazio base del 10%.
A livello internazionale, il mercato statunitense sta ricevendo sempre più avocado peruviani, nonostante il dazio base del 10%. Il Messico, esente da dazi, domina ancora il mercato grazie alla sua vicinanza geografica e alla qualità costante. Tuttavia, l'avocado peruviano sta iniziando a recuperare terreno. "I prezzi dell'avocado messicano sono così alti che l'avocado peruviano sta diventando competitivo, nonostante i dazi", ha dichiarato Bustamante.
"Le esportazioni peruviane verso gli Stati Uniti hanno registrato una crescita notevole: 175 container sono stati spediti alla fine della settimana 18, rispetto ai 38 dello stesso periodo dell'anno scorso. Le esportazioni verso questo mercato sono aumentate anche perché avevamo bisogno di alleggerire la pressione sui mercati tradizionali, come l'Europa, sempre più sensibili all'eccesso di offerta", ha spiegato Bustamante.
Attualmente, una delle maggiori sfide è la logistica. "Abbiamo registrato ritardi fino a due settimane in Europa. La qualità è stata mantenuta, ma l'imprevedibilità complica la pianificazione aziendale", ha sottolineato Bustamante. I costi di trasporto verso l'Europa rimangono elevati, aumentando la pressione sui margini. Al contrario, le spedizioni verso l'Asia hanno costi più gestibili. Anche le tariffe di trasporto verso il Giappone possono variare, ma il prezzo fisso pagato per la frutta garantisce stabilità e contribuisce ad attenuare il rischio commerciale.
L'apertura del porto di Chancay, che ha ridotto i tempi di transito per la Cina da oltre 30 giorni a soli 23, ha giocato un ruolo importante in questa stagione. "In passato si faceva spesso riferimento alla qualità come giustificazione. Ora, con arrivi più rapidi, il mercato deve essere più trasparente quando non vengono riconosciuti prezzi equi", ha detto Bustamante.
Il consumo globale di avocado continua ad aumentare, poiché questo frutto è considerato un superfood per il suo profilo nutrizionale. "Registriamo una crescita in Asia, soprattutto in Cina. In Europa, alcuni Paesi crescono più rapidamente di altri. La domanda negli Stati Uniti ha raggiunto livelli record. Anche gli scarti di avocado hanno trovato un loro spazio. Il mercato dell'olio di avocado è in forte crescita. Ci sono già aziende che trattano gli scarti e i prezzi sono competitivi rispetto al prodotto surgelato", ha aggiunto Bustamante
La Añay ha un piano quinquennale per raggiungere i 1.200 container, ma con una crescita controllata. "Preferiamo dire a un produttore che non lavoreremo quest'anno piuttosto che perdere il controllo del volume o della qualità. La tracciabilità e la supervisione diretta dei campi sono essenziali per garantire i risultati", ha concluso Bastamante.
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Mariano Bustamante
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