Come ogni anno, in questo periodo si è verificata una flessione delle quotazioni per i prodotti ortofrutticoli siciliani. I prezzi sono in flessione e cominciano i, seppur comprensibili, soliti malumori tra i produttori. Ma vediamo di capire cosa succede realmente, e perché avvengano con ciclicità annuale certe dinamiche che portano puntualmente alle stesse conclusioni. Ne abbiamo parlato con Guido Grasso, esperto del settore ortofrutticolo e specializzato nella gestione della produzione e commercializzazione del pomodoro da mensa.
Guido Grasso
"Siamo a fine stagione – ha detto Grasso - con un crollo dei prezzi che avviene ogni anno, indicativamente tra il 15 maggio e 15 giugno. Tutti vorremmo un mercato sempre vivace e prospero per il nostro business, ma non è così che vanno le cose. L'annata agraria, a onor del vero, è stata complessivamente positiva fino a metà maggio, quando è iniziato puntualmente un calo che potremmo definire fisiologico, o addirittura strutturale".
Pomodoro tondo liscio
"Questa tendenza nasce da due fattori, uno interno e l'altro esterno – ha spiegato l'esperto – Il primo riguarda le produzioni siciliane che, in questa fase, sono talora triplicate, in quanto a resa per mq, a causa dei fattori climatici e stagionali, con temperature alte e lunghe giornate di sole. Peraltro, siamo a fine ciclo, con coltivazioni che adesso risentono particolarmente di fitopatie e stanchezza, che determinano un prodotto di qualità inferiore rispetto allo standard. Tutto ciò mentre le produzioni del centro nord Italia ed europee (e veniamo al secondo fattore in premessa) si trovano tra il 3° e il 5° mese di coltivazione, nel quale raggiungono, dunque, il massimo delle rese e della qualità. In questo contesto, il mercato europeo si ritrova un'offerta molto maggiore della domanda, dovendo scegliere tra il prodotto siciliano che si presenta come abbiamo descritto e quello del centro nord italiano o dell'Europa centrale, più fresco e magari a filiera corta o di provenienza regionale".
Pomodoro ciliegino
Da oltre trent'anni, infatti, si assiste a un rituale di sofferenze del settore produttivo che si ripete puntualmente e, talora, se le annate sono state particolarmente complicate, sfociano in manifestazioni pubbliche del disagio di un'intera categoria, specialmente tra i piccoli produttori.
"Quel che sinceramente sorprende – ha risposto Grasso – è che le aziende non si siano attrezzate in modo da terminare le raccolte di pomodoro da mensa prima del 15 maggio. Semmai si potrebbe pensare di impiantare piccole campagne estive per raccogliere tra agosto e ottobre, quando invece è risaputo esserci una crescita della domanda, a fronte di una minore disponibilità di prodotto".
"E' forse un segreto - chiarisce a tal proposito il manager - che in tarda estate e inizio autunno il clima nel nord del Paese si caratterizza con notti calde e umide, mentre i giorni sono molto umidi e con temperature elevate? Ciò determina una riduzione dei volumi e della qualità del prodotto, fattore che dobbiamo sfruttare a nostro vantaggio, per produrre di più in Sicilia. Ma, per farlo, bisogna che le aziende investano in strutture e tecnologia per andare incontro alle esigenze del mercato".
L'azienda Dorilli sotto un arcobaleno
Come si fa in Dorilli
"Al momento, per esempio, siamo in produzione con circa il 40% del nostro potenziale complessivo – rivela l'imprenditore - Metà azienda produce da settembre a maggio, mentre l'altra metà da novembre a luglio inoltrato. Ciò perché il settore del pomodoro di alto gusto, come il nostro, segue rapporti contrattualizzati che richiedono una continuità di forniture per 10 mesi l'anno. Noi riusciamo a farlo, anche grazie all'alta tecnologia di cui disponiamo in serra".
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Azienda Agricola Dorilli
Contrada Dorilli,
S.n. 97011 - Acate (RG) - Italy
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Web: www.dorilli.eu