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Puglia: produzioni salve da cascola e ammaccature

Non tutto e' perduto dopo le forti raffiche di vento della scorsa settimana

Dopo le forti raffiche di vento registratesi la scorsa settimana in Puglia, molti produttori sì sono ritrovati davanti a uno scenario che mai avrebbero voluto vedere. Ciliegie e drupacee danneggiate e cadute, proprio a poche ore dalla raccolta, ma anche i vitigni sono stati fortemente colpiti. Ci sono, però, quegli agricoltori che non hanno registrato dei danni, perché muniti di sistemi di copertura che hanno retto alla sollecitazione.

"A causa dei cambiamenti climatici, fare agricoltura sta diventando sempre più complicato, specie per chi, come me, si dedica alla frutticoltura. Uno degli ultimi eventi atmosferici disastrosi si è verificato proprio lo scorso fine settimana, ma grazie alle soluzioni Retilplast sono riuscito a salvare le mie produzioni". A spiegarlo è Antonio Di Bari, un imprenditore che possiede impianti di drupacee ad Andria.

"Ci sono state folate anche di 70 km/h, ma sui miei impianti non si registrano danni. Trattasi di materiali molto resistenti, con sistemi che prevedono diversi ganci e una fascia trasversale anti-bufera. Un investimento che ti ripaga e ti fa stare tranquillo. Nello stesso areale, ho dei campi scoperti. Qui i danni sulla varietà di albicocca Faralia sono stati significativi: non soltanto con una forte cascola, ma anche ammaccature sui frutti".

A pochi chilometri da Andria, precisamente da Barletta, ci giunge anche il commento dell'azienda cerasicola Granieri: "Abbiamo terminato ieri con le produzioni sotto serra. Le stesse coperture che ci hanno garantito l'anticipo di circa 2 settimane, sono quelle che non hanno riportato danni o strappi ai teli, dopo il forte vento di pochi giorni fa".

"Abbiamo già riavvolto il film termoplastico che andremo a riposizionare poi a febbraio 2021, per ottenere nuovamente l'anticipo produttivo. Ora passiamo alle colture scoperte, ma lì si contano forti danni, soprattutto su quelle varietà a polpa molle, come, ad esempio, la Celeste".