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Dopo il caso segnalato ieri tanti i riscontri ricevuti per la frutta nei supermercati

Occorre la data di scadenza anche per la frutta

La frutta più delicata e con shelf life più breve dovrebbe avere una scadenza, anche per tutelare il produttore e il confezionatore. E' il filo conduttore di tutti i riscontri ricevuti dopo l'articolo pubblicato ieri (cfr. Freshplaza del 11/05/2020), in cui un consumatore lamentava di aver dovuto gettare via delle fragole poche ore dopo l'acquisto.

Le fragole segnalate nell'articolo di ieri 11 maggio 2020

"Anche le fragole hanno una scadenza - è il messaggio emerso da più operatori che ci hanno contattato - e i supermercati dovrebbero prestare maggiore attenzione. I negozi specializzati, ad esempio, lavorano molto bene sul fronte della gestione della merce deperibile nel punto vendita. La tracciabilità permette di conoscere quando la frutta è stata confezionata e, con una certa precisione, anche il momento della raccolta".

Un operatore dice che le fragole non possono rimanere a temperatura ambiente per 2-3 giorni, altrimenti il rischio di vendere un prodotto scadente è serio, specie se in questo periodo arriva dal sud d'Italia, dove in serra si possono raggiungere i 40°C e la tenuta del prodotto comincia a scarseggiare".

Foto d'archivio

"Il supermercato dovrebbe vendere le fragole entro 24-48 ore, poi dovrebbe ritirare. Nel ricarico che fa sul nostro prodotto - aggiunge un operatore  - è compresa anche la quota di frutta che si deve gettare come invenduto. Non è quindi corretto tenere sui banchi una fragola stanca, ormai non più vendibile".

Infine, durante le ore notturne, fragole e altri prodotti deperibili come le ciliegie dovrebbero essere posti nella cella frigorifera del supermercato. "Così come i piccoli frutti o la quarta gamma, anche ciliegie e fragole dovrebbero essere tenute in un banco frigo. Se questo non avviene, almeno la notte o nei giorni di chiusura il prodotto deve essere riposto in cella. Ma se il supermercato non lo fa, i primi a rimetterci sono i consumatori che acquistano frutta dalla scarsa tenuta, e di conseguenza ci rimettono i produttori, perché un consumatore insoddisfatto non ripeterà più l'acquisto".