Sono circa 163.000 i contagi e 6.065 i decessi in tutto il mondo. L'Italia rimane il secondo Paese con più contagiati (21.157), preceduto dall'Iran (13.938). Il Covid-19 si sta diffondendo anche nel resto d'Europa, vedendo la Spagna quale seconda nazione con più casi nel continente europeo, con 7.750 contagiati e 288 morti.
Evoluzione casi Covid-19 fuori dalla Cina. Ascesa esponenziale dell'Italia a partire dal 22 febbraio 2020.
Dopo i continui assalti nei supermercati della grande distribuzione organizzata italiana, tali da far registrare un incremento del 30% del fatturato in pochi giorni, ora è l'Europa ad assistere a comportamenti simili, nonostante le diverse rassicurazioni circa il fatto che saranno garantiti alla popolazione gli approvvigionamenti di cibo e risorse primarie.
Dopo il messaggio del premier francese, Emmanuel Macron, sulla chiusura delle scuole a partire da oggi, 16 marzo 2020, in Francia è scattata la corsa ai supermercati, aumentata, poi, a seguito della decisione del governo, nel pomeriggio di sabato scorso, di chiudere tutte le attività come bar, ristoranti, negozi e luoghi di culto. I cittadini hanno preso d'assalto molti punti vendita, riempendo così carrelli di qualsiasi genere alimentare, sia a lunga che a breve conservazione.
Situazione simile anche in Polonia, Paesi Bassi, Germania, Austria e Svizzera, mentre in Spagna, dopo l'impennata del virus degli ultimi giorni, il primo ministro Sanchez ha dichiarato lo stato di allerta, bloccando tutti gli spostamenti e le attività non indispensabili per almeno due settimane, con conseguenti affollamenti nei punti vendita durante lo scorso fine settimana.
Un po' tutti gli Stati membri, quindi, stanno adottando misure molto simili a quelle italiane, con limitazioni su locali, mezzi pubblici e altre attività non necessarie. Gli unici motivi validi per gli spostamenti restano i seguenti: acquisti di alimenti, di farmaci o per motivi di lavoro.
Tra i prodotti oggetto di accaparramento, frutta e verdura rientrano sicuramente tra gli alimenti maggiormente richiesti. A tale riguardo, gli operatori italiani ci fanno sapere che le spedizioni verso i Paesi esteri sono in continua crescita, ma che i timori riguardano eventuali chiusure all'esportazione o agli scambi commerciali.