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Scadenza il 29 febbraio 2020. Fruitimprese assiste le aziende nelle pratiche

Conai: come ottenere il rimborso del contributo ambientale

I costi di recupero e riciclo degli imballaggi stanno aumentando in modo esponenziale, in Italia, e con loro il Contributo Ambientale Conai che gli operatori versano all'atto dell’acquisto dell'imballaggio presso i loro fornitori.

"Si tratta di una voce di costo che comincia ad assumere un valore rilevante, nei bilanci delle imprese ortofrutticole - spiega il referente di Fruitimprese Pietro Mauro - e spesso non è facilmente distribuibile lungo la filiera, a causa della maggiore forza commerciale dei clienti che non sono disposti a riconoscerlo al fornitore. Trattandosi di un contributo dovuto per gli imballaggi che vengono recuperati e riciclati in Italia, gli esportatori hanno diritto di non pagare questo balzello, ma spesso, per la complessità delle procedure o per cattiva informazione, alcuni non approfittano di questa opportunità".

Foto d'archivio

Nel 2019 - e soprattutto nel corrente anno - si è registrato un forte incremento dei contributi Conai per la carta e la plastica, cresciuti rispettivamente da 10 a 35 euro/ton e da 188 a 546 euro/ton per la fascia C (quella utilizzata per gli accessori degli imballaggi ortofrutticoli come cestini e reggette).

Fruitimprese, da oltre 20 anni, ha sottoscritto una convenzione con il Conai che consente di ottenere il rimborso del contributo ambientale in modo semplificato, utilizzando i dati reperibili dai programmi di contabilità e offre agli associati un servizio di consulenza, verifica e presentazione delle domande di rimborso che li accompagna fino all'incasso di quanto spettante.

Un operatore del settore, Gabriele Ferri direttore generale di Naturitalia, da anni utilizza l'opportunità offerta da Fruitimprese. "Circa sei anni fa - spiega Ferri - alcune nostre strutture fornitrici, che già utilizzavano il servizio, ce lo hanno segnalato e ci hanno messo in contatto con Fruitimprese. Prima di allora non avevamo mai chiesto il rimborso per due motivi: il dover indicare al Conai il peso dei singoli imballaggi esportati, compresi quelli accessori (obbligo che avrebbe reso l'operazione non economica); il fatto che l'imballaggio che utilizziamo non è acquistato direttamente da noi, presso i fornitori di confezioni, in quanto la merce ci viene fornita già imballata".

Foto d'archivio

Ferri conferma che "la Convenzione di Fruitimprese consente di dichiarare gli imballaggi esportati, indicando semplicemente il numero di colli e consente di ottenere il rimborso per gli imballaggi acquistati pieni, presentando una semplice dichiarazione del fornitore. Per quanto riguarda la parte operativa del rimborso, Fruitimprese ci invia le istruzioni con i modelli da compilare e si occupa di presentare la dichiarazione seguendone l'iter fino a rimborso avvenuto. Partecipa anche ad eventuali visite di controllo del Conai, mettendo a disposizione dell'azienda la propria esperienza, come abbiamo avuto modo di apprezzare tre anni fa".

Il direttore conclude dicendo che "abbiamo consigliato questo servizio ad altre strutture con cui collaboriamo, ma in generale consiglierei a chi esporta di non perdere l’opportunità di ottenere il rimborso di questo contributo, che sta diventando sempre più oneroso".

"La scadenza per la presentazione delle richieste di rimborso - conclude Pietro Mauro - per l’anno 2019 è fissata al prossimo 29 febbraio 2020. Fruitimprese mette a disposizione degli associati anche il servizio per le dichiarazioni Conai di importazione e compensazione import-export ed è a disposizione di chi volesse chiedere maggiori delucidazioni".

Contatti:
Fruitimprese
Tel.: 06.37515147
Email: info@fruitimprese.it