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Il radicchio rosso aiuta a depurare il fegato

Il radicchio rosso esercita una valida azione coleretica (aumento della produzione di bile), favorendo la funzionalità epatocellulare e della secrezione biliare. Le molecole che danno il gusto amaro alle foglie, come l'acido clorogenico e la cinarina, hanno la funzione di incrementare la secrezione biliare e la produzione di acidi biliari. 

L'aumento della secrezione avviene perché queste molecole stimolano la produzione di secretina da parte del duodeno. Essa, a sua volta, stimola la produzione di bile da parte delle cellule del fegato, mentre il passaggio del cibo stimola la produzione nel duodeno di colecistochinina (CCK) che genera il rilascio di bile accumulata nella cistifellea.

Il rilascio della bile genera una vera e propria azione detossificante da parte delle cellule del fegato.

Inoltre il radicchio contiene molti antiossidanti e triptofano. Le molecole antiossidanti sono principalmente antociani, che danno il suo bel colore rosso oltre ad aver proprietà antinfiammatorie e di rallentare i processi di invecchiamento cellulare.

Da recenti studi svolti all'Università di Urbino, sembra che il radicchio rosso contenga più sostanze antiossidanti rispetto ad altri alimenti noti per questa caratteristica, come ad esempio i mirtilli. Grazie a questa sua caratteristica, il radicchio contribuisce a prevenire l'insorgenza di alcuni tipi di tumore, soprattutto a livello intestinale.

Gli antociani presenti nel radicchio rosso hanno proprietà preventive nei confronti delle malattie cardiovascolari, mentre, il triptofano apporta benefici al sistema nervoso, contrastando i disturbi legati all'insonnia.

L'infuso, in particolare, è indicato a chi ha problemi cutanei (foruncoli, piaghe), artrite e reumatismi. E' ricco di vitamina A, B1 e B2, oltre a possedere un basso contenuto calorico.

Fonte: DossierSalute

Data di pubblicazione: