Cominciata nei giorni scorsi la raccolta dei primi carciofi Romanesco C3 nell'area di Capaccio-Paestum, nella piana del Sele.
"Si tratta di un clone precoce di carciofo Romanesco, di pezzatura medio-grossa e forma subsferica schiacciata, che presenta brattee molto serrate, disposte in modo da lasciare il caratteristico incavo al centro del capolino – spiega Lorenzo Iannone (nella foto sotto), uno dei soci della società cooperativa agricola Bracigliano Natura – La raccolta delle mammarelle (i capolini più grandi, ndr) comincia ora e proseguirà fino ad almeno la fine di aprile. Da lì in poi ci sarà invece disponibilità di carciofini destinati all'industria del trasformato".
"Abbiamo iniziato da qualche giorno e siamo ottimisti sia in termini di qualità del prodotto sia in commercializzazione – prosegue Lorenzo – Sembra prospettarsi una buona annata: la coltivazione non ha subito danni da maltempo, in quanto fortunatamente non si sono registrate gelate. Le temperature sono state superiori alla media stagionale e quindi non siamo mai scesi sotto i -3 °C".
Il prodotto è destinato ai mercati generali nazionali. "Oltre che nel Nord Italia, un buon riscontro si sta ricevendo anche su Roma. Rispetto allo scorso anno, scarseggiando i carciofi di qualità per via del maltempo, ci aspettiamo quotazioni migliori. Ma siamo appena all'inizio".