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Bene l'attenzione degli operatori, ma si deve fare di piu'

Bilancio fitosanitario 2019, migliora la prevenzione

"Alla luce di migliaia di analisi effettuate nell'anno che si chiude, si può affermare che prende sempre più consistenza l'attenzione degli operatori verso la prevenzione fitosanitaria e il corretto uso dei presidi sanitari". Lo dice Giuseppe Scuderi, responsabile di un noto laboratorio di diagnosi e di rispondenza varietale, accreditato dalla Regione siciliana.

Giuseppe Scuderi

Un obiettivo, quello della prevenzione, che passa necessariamente attraverso l'evoluzione delle moderne tecnologie, che consentono diagnosi più accurate e più veloci rispetto al passato, su cui basare metodi e mezzi di difesa. Nel triennio 2017-2019 il numero di operatori dei settori agrumicolo e frutticolo che accedono a tali servizi è cresciuto e la domanda si è diversificata.

"Il ruolo svolto in questo senso dal Servizio Fitosanitario, dagli agronomi che assistono le aziende e dai vari ispettori che operano per conto di enti di certificazione - prosegue il responsabile - è certamente alla base della maggiore sensibilità verso la prevenzione e la sostenibilità ambientale. Ma il confronto con altri Paesi evidenzia un ritardo da colmare attraverso competenze specialistiche e tecnologiche".

"Per quanto riguarda il vivaismo agrumicolo, il confronto fra il 2017 e il 2019 fa rilevare una sensibile contrazione della incidenza delle infezioni del virus della tristeza (CTV), che ormai si avvicina a quella di altri paesi Ue da più tempo organizzati. Grazie alla messa a punto di protocolli specifici per l'individuazione dei temuti ceppi non europei del virus, possiamo affermare che la struttura genetica della popolazione del virus non è variata".

Sopra: pianta di limone innestata su macrophylla, con sintomi di deperimento causati da infezioni di cachessia

"Una maggiore attenzione - chiarisce Scuderi - meriterebbe invece la ricerca dei viroidi dell'exocortite e della cachessia, ancora perseguita da pochi operatori lungimiranti. Sono ancora frequenti gravi deperimenti connessi alla scelta incauta di portinnesti che hanno favorito l'instaurarsi di quadri patologici complessi, associati ad infezioni di alcune specie di Fusarium e di Phytophthora. La percentuale di infezioni rimane ancora elevata rispetto a quella di altri Paesi, ma è positivo il fatto che non è stata mai rilevata la presenza di altri pericolosi viroidi, oggetto di attenzione nei sistemi di qualità più elevati".