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Sperimentazione di successo per la raccolta a macchina

Coltivare l’ortica per uso alimentare e' possibile e con buoni risultati

L'ortica da coltivare e valorizzare: ormai è una realtà. Orogel, nell'ambito del PSR 2014-2020 ha presentato un progetto di filiera dal titolo “Progetto pilota per l’ammodernamento e l’innovazione della fase agricola della filiera Orogel verso le produzioni a residuo zero” ove era inserito un progetto afferente alla Mis. 16.2.01 dal titolo “Varietà e tecniche colturali per specie orticole da mercato fresco e da surgelazione”.

Fra gli obiettivi principali del progetto, si citano: cercare nuove colture, in modo da ampliare la gamma delle specie coltivabili offrendo pertanto prospettive sia alle aziende orticole sia a quelle frutticole nel momento in cui dovessero modificare in toto o in parte il loro assetto produttivo; mettere a punto processi produttivi basati su una maggiore meccanizzazione, che possano soddisfare le esigenze di reddito degli agricoltori e di riduzione dei costi della materia prima da parte dell’industria di trasformazione e del mercato fresco.

Fra le nuove colture con prospettive di sviluppo industriale, è stata individuata l'ortica in quanto tradizionalmente le cime fresche sono utilizzate in cucina, soprattutto come ingrediente delle paste ripiene. All'interno del progetto, è stato realizzato un campo sperimentale per valutare sia i parametri agronomici (sviluppo, produttività, propensione al ricaccio) sia qualitativi (contenuto in elementi nutrizionali e/o funzionali).

Sono stati raccolti campioni anche per valutare il contenuto di nitrati, tenuto conto che vengono raccolte le foglie dove normalmente questi si accumulano. Sono stati testati due sesti d’impianto (30 cm x 18 cm e 30 cm x 26 cm) per verificare come l'accestimento influenzi il controllo meccanico delle malerbe nel primo anno.

Infine, poiché non risultano esserci erbicidi autorizzati per la coltura dell’ortica, sono state commissionate al centro di saggio ASTRA delle prove al fine di ottenere dati per poter supportare la richiesta di uso eccezionale ai Ministeri dell’Agricoltura, Salute e Ambiente nel caso vi fossero prodotti efficaci.

Dal punto di vista agronomico, l’ortica ha dimostrato di sviluppare in modo uniforme, adattandosi benissimo alle condizioni del campo. Non sono state notate particolari differenze imputabili al sesto d’impianto e la raccolta è stata effettuata con tagli ripetuti a distanza anche di soli 12-15 giorni nei periodi più favorevoli allo sviluppo della coltura.

Per quanto riguarda il controllo delle malerbe, questo è risultato piuttosto complesso, in quanto non potendo distribuire prodotti chimici (anche le prove non hanno individuato molecole efficaci nel controllo delle malerbe, che non avessero problemi di fitotossicità sulla coltura), la maggior parte delle malerbe è stata eliminata attraverso scerbature manuali, con notevole dispendio di energie. Non si intravede la possibilità di intervenire meccanicamente, se non nel primo anno d’impianto, quando le piantine sono ancora piccole, perché successivamente le piante si allargano e occupano tutto lo spazio a disposizione rendendo impossibile qualunque intervento.

Parallelamente alla messa a punto della tecnica colturale, si è operato sulla meccanizzazione della raccolta, consapevoli che la prospettiva di sviluppo della coltura è strettamente legata alla meccanizzazione della raccolta. La tematica è stata affrontata partendo dall'ipotesi di apportare modifiche a una tipologia di macchina normalmente utilizzata per raccogliere ortaggi a foglia destinati alla IV gamma.

La ditta De Pietri di Reggio Emilia, da anni esperta in costruzione di macchine per raccolta di prodotti di IV gamma ha così progettato le modifiche da apportare a una macchina che era già nella disponibilità di Orogel. Tale macchina è stata sostanzialmente modificata nelle sue parti di taglio e nell'altezza della parte retrostante, al fine di consentire di caricare diversi bins all'interno dei quali convogliare il prodotto.

Dopo numerose prove di adattamento, oggi la raccolta meccanica sembra un problema risolto. Poiché l’ortica tende a lignificare se non viene spesso tagliata e ogni volta per raccogliere solo le foglie fresche il taglio deve essere effettuato a maggior distanza dal suolo, si impone che ogni 3-4 sfalci venga effettuato un taglio di pulizia con prodotto a perdere per poter ridurre l'altezza della pianta.

L’attività svolta finora all'interno del progetto ha dimostrato come l’ortica sia una coltura interessante anche dal punto di vista agronomico e potrebbe avere molta più diffusione se si potesse risolvere il controllo delle malerbe. La meccanizzazione della raccolta è una realtà, in quanto l’esperienza maturata non evidenzia punti critici. Dal punto di vista commerciale e dello sviluppo per il futuro, si ritiene che vi siano spazi di crescita legati all'interesse dimostrato dagli utilizzatori del prodotto. L'auspicio è che l’ortica possa presto andare a occupare nuove nicchie di mercato, creando opportunità di lavoro per le aziende agricole e per l'industria di surgelazione.  

L'iniziativa è realizzata nell'ambito del Programma Regionale di Sviluppo Rurale 2014-2020 Tipo di operazione 16.2. “Supporto per progetti pilota e per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel settore agricolo e agroindustriale” Focus Area 3A “Varietà e tecniche colturali per specie orticole da mercato fresco e da surgelazione”.