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Teresa Bellanova

Nuovo Ministro italiano all'agricoltura: gli auguri e le priorita' delle organizzazioni agricole

Anche il Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali sarà guidato da un volto nuovo. Nel primo pomeriggio di ieri, il premier Conte ha presentato la nuova squadra di governo: tra le 7 donne al potere, spicca il nome di Teresa Bellanova, la ministra che succederà a Gian Marco Centinaio.

Bellanova, nata a Ceglie Messapica (Brindisi) il 17 agosto 1958, ex sottosegretaria di stato al lavoro nel governo Renzi (2014) e poi vice ministra dello Sviluppo economico (2016), inizia la sua carriera da giovanissima. Poco più che ventenne diviene coordinatrice regionale delle donne Federbraccianti, intraprendendo, più tardi, la lotta al caporalato in Puglia.

Dopo una carriera come sindacalista, entra a far parte della Segreteria Nazionale Filtea con delega alle politiche per il Mezzogiorno, politiche industriali, mercato del lavoro, contoterzismo e formazione professionale.

Nel 2005 comincia la carriera politica finché nel dicembre 2012 si candida alle elezioni primarie per la scelta dei parlamentari pugliesi e in provincia di Lecce è prima su dodici candidati, con 5218 preferenze.

Diversi sono gli auguri alla neo-ministra che giungono da tutto il comparto agricolo. Paolo De Castro, Coordinatore S&D al Parlamento europeo, scrive: "Mi congratulo per la formazione del nuovo Governo. All'amica Bellanova ho annunciato già la mia personale disponibilità a collaborare da subito su questioni prioritarie legate alla Politica agricola comune".  

Considerando la regione di provenienza del nuovo ministro, Cia Puglia, nel condividere gli auguri di De Castro, sottolinea alcune priorità da cui far ripartire l'azione del governo in tema di agricoltura: "Meno burocrazia, più sostegno alla formazione e alla internazionalizzazione delle aziende agricole, meno onori fiscali e più flessibilità sui contratti di lavoro", spiega il presidente di Cia Puglia, Raffaele Carrabba. 

Coldiretti, invece, fa sapere che è necessario investire in Puglia sul futuro competitivo delle imprese agricole, tenendo conto dello scenario europeo, dando una forte spinta alle esportazioni, attraverso il superamento del gap della logistica, del peso della burocrazia, di costi di produzione decisamente più alti. 

A sua volta, Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, dichiara: "Ci attendono due grandi urgenze: la riforma della Politica Agricola Comune e il contrasto alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Occorre definire strategie efficaci e varare un progetto di ampio respiro per lo sviluppo e la crescita del settore primario. Urgono politiche strategiche di medio-lungo termine per rendere l'Italia più competitiva in ambito internazionale, ma auspichiamo anche stabilità e coerenza".