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Rotondella non rinuncia alla sua festa in onore dell'albicocca locale

L'amministrazione comunale di Rotondella (Matera) non si arrende davanti alla crisi di mercato che sta mettendo in difficoltà diversi produttori di albicocche. Infatti, di fronte a prezzi di vendita che non superano i 0,25 €/kg, un evento che possa ridare valore al prodotto non può far altro che dare beneficio a un territorio già duramente colpito dalle violente grandinate dello scorso mese.

A partire dalla mattina di sabato 29 giugno, si è svolta la 23ma edizione della Sagra dell'Albicocca, un immancabile appuntamento che è diventato, con gli anni, una tradizione consolidata nel panorama della produzione agricola territoriale.

Nel pomeriggio sono iniziati i lavori per il convegno tecnico-scientifico dal titolo "Il mercato dell'albicocca tra presente e scenari futuri", al quale ha preso parte anche Duccio Caccioni del CAAB (Centro Agro Alimentare di Bologna), oltre ai diversi relatori del settore ortofrutticolo lucano.

"Un connubio tra laboratori didattici, dibattiti, degustazioni e premiazioni. Un evento che ha permesso, anche ai più piccoli, di toccare con mano quanto accade nelle aziende agricole dei nostri produttori, grazie alla disponibilità della Società Trisaia che da oltre 50 anni opera nel territorio di Rotondella". A riferirlo è Pasquale Di Matteo, assessore all'agricoltura del piccolo comune Jonico.

Visite guidate presso la Soc. Coop. Agr. Trisaia. 

"Questo pregiato frutto arancione rappresenta da decenni il core business per diverse realtà imprenditoriali locali, oltre che il prodotto maggiormente coltivato a Rotondella (circa 800 ettari). Nonostante la crisi di mercato, la rabbia e la disperazione dei produttori, l'idea di non organizzare tale evento non ci ha nemmeno sfiorato, in quanto avrebbe determinato una sconfitta e un'ulteriore perdita di valore per questo frutto".

"Nel corso del convegno, Caccioni, oltre a fornire una serie di consigli tecnici, ha proposto accordi di filiera, marketing, valorizzazione e turismo legati al territorio. Per quanto riguarda la crisi di mercato, una soluzione potrebbe essere rappresentata da un osservatorio che, dopo aver stabilito i prezzi medi di vendita per varietà e periodo di commercializzazione, possa intervenire in caso di compravendita del frutto al di sotto delle quotazioni stabilite. Ciò garantirebbe un prezzo equo agli agricoltori, oltre che individuare eventuali condotte fraudolente, consentendo una maggiore trasparenza dell'intera filiera anche nei riguardi dei consumatori finali".