Si è svolto a Latina l'incontro del gruppo di lavoro Actinidia 2019, imperniato sul contesto del cambiamento climatico.
Ha relazionato Maurizio Mulas, descrivendo l'argomento con l'ausilio di numerose immagini. Il cambiamento climatico, con l'aumento delle temperature in questi ultimi decenni, ha determinato delle modifiche nel comportamento delle piante, le cui fasi fenologiche hanno subito spostamenti.
Esempi significativi sono dati dalle specie frutticole esotiche in Sicilia (banane, mango e papaya) che negli anni del dopoguerra non si potevano coltivare all'aperto.
La relazione di Maurizio Mulas sui cambiamenti climatici
Oggi le tre specie indicate sono coltivate con successo all'aperto e la Sicilia è proiettata ad estenderne la produzione.
A sinistra, Guglielmo Costa
Coperture degli actinidieti: una descrizione dettagliata è stata svolta da Guglielmo Costa, nell'introduzione scientifica, soffermandosi in particolare sulla scelta del materiale di copertura che meglio risponde alle esigenze delle piante.
Cristos Xiloyanni (il secondo da destra) durante l’apertura dell’incontro
Cristos Xiloyannis, nella sua introduzione scientifica, ha relazionato sugli aspetti della nutrizione e irrigazione, fattori importanti per la produzione quantitativa e qualitativa.
Interventi tecnici
Marco Mastroleo, del Gruppo Irrigazione e Concimazione (Apofruit), ha sottolineato che le aziende actinidicole vanno seguite caso per caso per un'idonea applicazione di fertilizzanti e acqua irrigua.
Numeroso il pubblico che ha seguito l’incontro
Marco Scortichini
Marco Scortichini, nella sua introduzione scientifica, ha relazionato sulle fitopatie e le problematiche emergenti, con particolare riferimento alla batteriosi da P.S.A.
Lorenzo Tosi ha illustrato la moria delle piante in Veneto, causata da un insieme di fattori insiti nel suolo e nell'acqua irrigua e l'importanza della sistemazione idraulica del suolo (con baulature) e della materia organica da somministrare ai terreni.
Lara Mistrello ha trattato in maniera esauriente il problema della cimice asiatica, comparsa alcuni anni fa in Italia e risultata dannosa per il kiwi, e ha descritto i sistemi di difesa.
Seconda parte: il futuro del kiwi
Francesco Gambi (Agrintesa) e Andrea Grassi (Apofruit) hanno affrontato l'argomento "Quantità o Qualità?", descrivendo gli aspetti colturali che determinano il suddetto binomio.
Non si può prescindere dal concetto qualitativo per favorire l'incremento dei consumi. Uno di questi aspetti, il più importante, è il gusto del frutto il quale è influenzato da numerosi fattori: ambiente pedoclimatico, tecnica colturale, sistemazione idraulica del terreno, potatura, concimazione, irrigazione, difesa.
Terza parte: spazio di approfondimento
Ottavio Cacioppo ha descritto la fecondazione artificiale Hongyang con il nuovo metodo a erogazione del polline a spruzzo vaporizzato. La prima fecondazione artificiale effettuata scientificamente in Provincia di Latina risale al 1987, realizzata dai neozelandesi, con il metodo M.E. Opping a spruzzo vaporizzato, utilizzando spruzzatori a mano.
Altri relatori sono stati: Matteo Muzzolon (Bioclim Spa) sul diradamento dei fiori laterali e ingrossamento frutto; Sara Costa (Agriges) sull'innovazione tecnologica per la gestione dell'actinidia al tempo del cambiamento climatico; Vito Buono (Sysman Srl) e Antonio Manes (Netsens Srl) sulle tecnologie innovative per il monitoraggio meteo/suolo(Agrisense-loT) e sistemi di sviluppo decisionale (Bluleaf-DSS) per la programmazione dell'irrigazione; Mario Chiurazzi e Victor De Nardi (ICI Italia - Treviso) sulla concimazione sostenibile del kiwi per valorizzare la produzione e semplificare la gestione dell'actinidieto.
Frutti della varietà Dorì