Ieri 27 marzo a Bordeaux, presso la sede della regione Nouvelle Aquitaine, si è tenuta l'assemblea annuale dell'AREFLH, l'associazione delle regioni e dei produttori europei dell'ortofrutta.
L'assemblea di quest'anno coincide con la fine del mandato della presidenza della Regione Emilia-Romagna, cominciato nel 2016, ed era chiamata a rinnovare tutte le cariche, dalla presidenza al consiglio di amministrazione per un nuovo mandato di tre anni.
L'assessore regionale Simona Caselli è stata riconfermata all'unanimità alla guida dell'associazione. Sarà affiancata dal presidente del collegio dei produttori Jean-Louis Moulon, anche lui riconfermato nella carica, e da un consiglio di amministrazione composto da rappresentanti delle regioni e delle associazioni di organizzazione di produttori, tra cui la AOP Finaf con sede in Emilia-Romagna.
L'assemblea è stata occasione per fare un bilancio di mandato da parte della presidente Simona Caselli. "Mi fa molto piacere questa riconferma alla guida dell'AREFLH. Significa che il lavoro fatto è stato apprezzato sia dalle Regioni che dai produttori" dichiara l'assessore regionale.
"In questi tre anni - prosegue Caselli - abbiamo realizzato gli obiettivi che ci eravamo prefissati a inizio mandato: è stata allargata la base sociale e geografica dell'associazione, con l'ingresso di 8 AOP e 5 nuove Regioni, da ultima la Regione Lazio che rafforza la rappresentanza italiana; abbiamo rinnovato la struttura organizzativa, con una nuova giovane segreteria generale e l'apertura di un ufficio a Bruxelles, presso la delegazione della Regione Emilia-Romagna, per essere più vicini alle istituzioni europee; abbiamo promosso la ricerca nel settore facendo rete a livello europeo con iniziative e convegni e partecipando a progetti che hanno ottenuto rilevanti finanziamenti nell'ambito del programma europeo per la ricerca Horizon 2020; abbiamo lavorato sulla promozione e sensibilizzazione al consumo di ortofrutta con specifiche pubblicazione presentate nelle principali fiere ortofrutticole d'Europa; ma soprattutto abbiamo rafforzato il nostro ruolo di interlocutore privilegiato per la Commissione Europea ottenendo risultati che da soli, come Regioni o come AOP, non avremmo mai potuto raggiungere" prosegue Caselli.
"Penso ad esempio all'incremento dei volumi di ritiro delle pesche e nettarine durante la crisi del prezzo del 2017. O al provvedimento che ha consentito alle OP orticole di riconoscere, all'interno dei programmi operativi, gli aiuti per la produzione integrata ai terreni e non solo alle colture inserite nell'OCM" aggiunge l'assessore regionale.
"La PAC è l'unica vera politica comune europea, come richiama il suo stesso nome – conclude Simona Caselli - Le decisioni rilevanti per i nostri agricoltori si prendono a livello europeo e questo è un bene perché pone tutti sullo stesso piano, senza distorsioni di concorrenza. Bisogna però fare in modo che si tenga conto della diversità e dei bisogni dei singoli territori, che sono anche la ricchezza del nostro paese e della UE. L'esperienza che ho vissuto in questi 3 anni indica che se si fa rete, si dimostra competenza, si fanno proposte fondate, si viene ascoltati e si ottengono risultati. L'Europa è lontana solo per chi non sa costruire relazioni e non vuole confrontarsi".