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Societa' francese lancia l'etichetta 'Coltivato senza agrofarmaci'

Da alcuni anni, la società francese Picvert vuole ridurre l'uso di prodotti fitosanitari. "Considerato il contesto politico in cui vengono rimosse dal mercato molte molecole, e il fatto che i consumatori stanno passando a prodotti più sani, l'agricoltura convenzionale deve affrontare sempre più sfide. Quindi è più saggio trovare delle alternative nella coltivazione, in linea con un approccio di sviluppo sostenibile. Alla Picvert, abbiamo sempre fatto esperimenti su piccola scala per cercare di trovare soluzioni alternative ai trattamenti chimici. Ma nel 2018, abbiamo deciso di dedicarci per davvero alla coltivazione senza sostanze chimiche". A spiegarlo Louise Lefèvre, responsabile del progetto.

Louise Lefèvre al Fruit Logistica 2019

Louise ha specificato innanzitutto che l'approccio zero residui di agrofarmaci è più facile da attuare in un ambiente controllato come le serre e non in pieno campo, dove non abbiamo potere su ciò che accade nei terreni vicini. E' quindi più difficile garantire che un prodotto coltivato in campo aperto sia completamente privo di agrofarmaci.

L'azienda ha anche scelto di coltivare senza agrofarmaci per fare un passo ulteriore: "Con il residuo zero, non è vietato usare agrofarmaci. Significa solo che non è possibile trovare residui nel prodotto finale. Alla Picvert, ci siamo orientati maggiormente verso l'assoluto non utilizzo", ha specificato Louise.

Quindi, qual è la differenza con l'agricoltura biologica?
"Pratichiamo molto la rotazione delle colture, che è uno dei primi passi per ottenere raccolti sani. Attualmente abbiamo un ciclo di rotazione di 5-7 anni, che ci consente di diversificare la vita del suolo e di ottenere colture meno colpite dalle fitopatie. Ma se dovessimo orientarci sull'agricoltura biologica, dovremmo convertire i nostri terreni e tutte le colture dovrebbero essere biologiche. Tuttavia, vogliamo un'evoluzione progressiva verso una coltivazione senza agrofarmaci, scegliendo le produzioni che vogliamo convertire. Inoltre, contrariamente a quello che richiede l'agricoltura biologica, utilizziamo semi convenzionali", ha indicato Louise.

La giovane lattuga "coltivata senza agrofarmaci"

D'altra parte, è interessante sapere che l'azienda supera alcuni dei requisiti richiesti dall'agricoltura biologica. "Abbiamo scelto di non utilizzare alcuna sostanza chimica o prodotti a base di rame, comunemente usati nell'agricoltura biologica", ha spiegato Louise. "Invece, usiamo prodotti per il biocontrollo derivanti da microrganismi e funghi. Utilizziamo anche tecniche colturali ancestrali e la meccanizzazione".

Primi risultati soddisfacenti
"Abbiamo coltivato 8 ettari di baby leaf (lattuga e spinaci) senza l'uso di agenti chimici, ottenendo ottimi prodotti in termini di qualità. Le quantità sono rimaste le stesse. E' vero anche che la stagione secca ha favorito queste colture", ha detto Louise. La Picvert è stata in grado di certificare i suoi prodotti senza agrofarmaci grazie al partner Auchan che ha sostenuto il progetto fin dall'inizio.

Il resto della produzione dell'azienda è ancora convenzionale, in quanto si è trattato di una sperimentazione di un anno. L'obiettivo è stato assicurarsi che le forniture potessero essere garantite, prima di iniziare a produrre volumi maggiori.

Per il 2019, l'azienda desidera mantenere gli stessi volumi, ma vendendo la sua produzione con l'etichetta "Coltivato senza agrofarmaci", e trovare altri partner al fine di promuovere questo approccio innovativo ed eco-compatibile.

Per maggiori informazioni:   
Louise Lefèvre
Picvert
7 Rue d'Enfer
80200 Estrées Mons - Francia
Tel.: +33 6 47 25 32 61
Email: l.lefevre@picvert.info

Data di pubblicazione: