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Dazi sull'agroalimentare USA: pareri sulla posizione contraria dell'Italia

Il ministro dell'Agricoltura, Gianmarco Centinaio, in un'intervista a "La Stampa" non considera utile una politica protezionistica e spiega che i dazi chiamano dazi e noi dobbiamo evitare che vengano messi a nostro danno: "Il metodo migliore è quello della reciprocità tra Paesi: controlli severi e garanzie sanitarie su quello che arriva nei nostri porti".

Gli Stati Uniti vogliono mettere dazi sull'olio spagnolo: "Se dovessero fare la stessa cosa con l'olio, il vino e la pasta italiana avremo aziende che chiudono. E questo dobbiamo assolutamente evitarlo. Quando ho spiegato il mio ragionamento a Confcommercio e alle diverse categorie aziendali mi hanno fatto tutti gli applausi: tutti sono d'accordo che dazi chiama dazi", ha concluso il ministro.

I pareri
La difesa del made in Italy non passa per i dazi. Ne è convinta anche Alleanza delle Cooperative Agroalimentari che esprime il proprio sostegno alla posizione espressa dal Ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio e si dichiara "assolutamente contraria ad ogni ipotesi di imposizione di dazi per proteggere le eccellenze agroalimentari del Paese. Occorrono piuttosto regole certe che consentano alle nostre imprese di poter esportare in tutto il mondo".

"Noi produciamo molto più di quanto riusciamo a consumare – ha spiegato il presidente Giorgio Mercuri (in foto) – per molti dei nostri comparti, dall'ortofrutta ai formaggi, al vino, abbiamo una eccedenza di prodotto e siamo di conseguenza nella condizione che esportare diventa necessario. Percorrere la strada dell' 'Italy first' attraverso la chiusura delle barriere ci esporrebbe al rischio di pericolose ritorsioni da parte di altri paesi che potrebbero rispondere con misure protezionistiche e inasprimento delle barriere, che avrebbero come conseguenza quella di penalizzare proprio le tante piccole, medie e grandi imprese italiane che fanno non pochi sforzi per commercializzare i loro prodotti sui mercati lontani".

La strada per Alleanza Cooperative è un'altra. Come spiega Mercuri, "in tema di internazionalizzazione, abbiamo bisogno di politiche attive a servizio delle imprese, che garantiscono in primo luogo la reciprocità, ossia regole chiare e condivise che valgono per noi come per i nostri competitor. Non è possibile che cibo che viene prodotto all'estero senza rispettare tutto il rigido sistema di controllo europeo arrivi poi sulle nostre tavole".

Sul tema è intervenuto anche l'europarlamentare Paolo De Castro: "L'introduzione di dazi sulle importazioni dagli Usa porterebbe a un'escalation tra le due sponde dell'Atlantico e, inevitabilmente, a una deriva muscolare, con pesanti ripercussioni anche sul settore agroalimentare. E' invece il momento di aprire rapidamente – su iniziativa italiana – un tavolo di discussione tra l'Ue e le autorità statunitensi per analizzare la minaccia americana al sistema di aiuti europei, e individuare le buone soluzioni. Le autorità nazionali si concentrino sui controlli alle frontiere affinché i prodotti importati dai Paesi terzi rispettino gli alti standard di produzione comunitari che garantiscono le eccellenze del 'Made in Italy', ma rappresentano anche costi elevati per chi produce. La filiera agroalimentare italiana, dopo la crisi dovuta all'embargo russo non può rischiare di perdere il più importante partner commerciale dell'Unione europea, gli Stati Uniti, che rappresentano per i nostri produttori un volume di export superiore ai 20 miliardi di euro".
Data di pubblicazione: