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Creativita' senza confini nel pomodoro: Unigen Seeds propone un cambio di paradigma

Che cosa è il breeding se non un atto creativo che, ispirato dalla ricchezza della Natura, conduce a farla trionfare ancor più pienamente, svelandone anche le potenzialità inespresse? E come potrebbe cambiare il mercato del pomodoro - come quello di altri ortaggi - se si uscisse dagli schemi e dalle strade più battute per tentarne di nuove e inesplorate?

Non capita tutti i giorni di imbattersi in qualcosa di insolito; eppure, proprio qui in Italia, c'è chi è già a buon punto per offrire - e su larga scala! - prodotti con caratteristiche non soltanto sorprendenti alla vista, ma inedite al palato. FreshPlaza ne è stata testimone, durante una visita presso il centro di ricerca della United Genetics Italia (Unigenseedsitaly.com). Ma procediamo con ordine.



Un po' di storia
Fondata nel 1994 da Remo Ludergnani e Mario Martinelli, United Genetics Italia è diventato un player nel mercato nazionale e internazionale delle sementi ortive, in particolare del pomodoro per l'industria di trasformazione e per il mercato fresco.

Il 20 settembre 2013, il gruppo United Genetics con sede in California e con filiali in pieno sviluppo in Italia, Spagna, Turchia, India, Filippine, Cile e Messico, è entrata a fare pienamente parte del colosso giapponese Kagome.

Quest'ultimo, fondato in Giappone nel 1899, vanta oltre 35 sedi nel mondo dagli USA all'Australia. Il fatturato consolidato nel 2017 supera i 2 miliardi di dollari ed è la più importante compagnia giapponese di prodotti trasformati di pomodoro, vegetali e frutta in genere.

L'acquisizione di United Genetics da parte del colosso giapponese è oltremodo strategica e in grado di creare sinergie importantissime. Lo scopo è quello di chiudere la filiera e creare una integrazione verticale dalla ricerca sul seme al prodotto finito, tutto al proprio interno.


Staff italiano e giapponese della United Genetics, con ospiti, nelle serre sperimentali dell'azienda. In alto, da sinistra, in piedi: Mario Martinelli (GM United Genetics Italia), Masatoshi Ichikawa (Kagome Japan), Gaetano di Maio (Vivaista Sparanise), Luca Iacovacci (Produttore Fondi), Antimo Pedata (Rappresentante United Genetics per la Campania). Accovacciati, da sinistra: Maurizio Di Martino (Tecnico United Genetics Sicilia), Andrea Campus (Sales and P.D. Manager United Genetics Italia) e Giuseppe Manilia (Breeder United Genetics).

Nell'ambito di questo programma, investimenti considerevoli sono in atto in Italia, con il potenziamento delle strutture di Parma e con lo sviluppo ulteriore del centro di ricerca già esistente a Fondi (Latina). Recente è inoltre l'implementazione di un centro di ricerca ad Almeria in Spagna dedicato al peperone.



Il breeder Giuseppe Manilia con una delle sue creazioni, qui il pomodoro nero.

Creatività senza confini nel pomodoro
Tutto ciò potrebbe sembrare analogo a quanto già accaduto in tante altre compagnie sementiere del mondo. Solo che stavolta, a fare la differenza, è una filosofia aziendale molto chiara e distintiva, oltre a un patrimonio genetico enorme e persone appassionate e di grande esperienza. "Prima la qualità, poi il business", precisa l'Azienda, consapevole che il successo commerciale è solo la naturale conseguenza di un lavoro fatto con tutti i crismi. Un lavoro che trae il proprio vantaggio maggiore dalla compresenza, nel Gruppo, di banche genetiche occidentali e asiatiche, al servizio del miglioramento varietale orticolo.


Forme tradizionali ma con provocazioni visive, unite a vantaggi gustativi.

Grazie ad Andrea Campus, Sales and P.D. Manager di United Genetics Italia e uomo di grande esperienza nel settore sementiero, abbiamo potuto visitare le serre sperimentali dove i genetisti hanno espresso tutta loro creatività: pomodori di colori e fogge insolite, dal giallo brillante, all'arancione, al rosso violaceo, al nero. Ben 606 ibridi differenti, alcuni in stadio molto avanzato, altri ancora da perfezionare.



Una serie di ibridi di pomodoro gioca sulla presenza di antociani, con interessanti conseguenze come, per esempio, la presenza di una collettatura sui costoluti o sui cuore di bue (ma anche su altre tipologie) che, invece di ingiallire durante l'estate, imbrunisce allungando il ciclo commerciale del pomodoro.


Si ottengono, tra l'altro, oltre che frutti esteticamente attraenti, anche compatti al proprio interno e succosi.


Foto sopra: pomodori ad alto contenuto di antociani, con spalla verde non soggetta a ingiallimento. Sotto: il confronto tra la densità interna di questi pomodori (sulla sinistra) rispetto ai classici costoluti/cuore di bue (a destra)



Caratteristica simile si riscontra nelle tipologie "brown" (marroni), colore riproducibile ovviamente anche nei datterini: oltre che belli da vedere e buoni da mangiare, sono altamente produttivi, non soggetti a spaccature o a sgrappolamento, e con un patrimonio di resistenze di tutto rispetto.


Sopra e sotto: bellezza e produttività



Oppure c'è la linea ad alto contenuto di licopene: una caratteristica spesso riservata ai pomodori da industria - in quanto conferisce alla polpa una colorazione rosso vivo - ma che può trovare applicazione anche in diverse proposte per il mercato del consumo fresco o del trasformato da materia prima fresca (in Giappone, Kagome realizza succhi di pomodoro partendo dal fresco, non dal concentrato).


La vivace colorazione interna dei pomodori ad alto contenuto di licopene.

Incroci tra patrimonio genetico tradizionale e pomodori selvatici (come quelli delle Galapagos) hanno prodotto ibridi innovativi in termini di colorazione e di sapidità; mentre la selezione del tipo di zuccheri e del loro rapporto (saccarosio e fruttosio in rapporto al glucosio) conferisce ai frutti risultati aromatici sorprendenti.


Sopra: incroci tra pomodori tradizionali e materiale genetico selvatico (pomodori delle Galapagos). Sotto: pomodori a maggiore percentuale di saccarosio negli zuccheri contenuti.



Ma le sorprese non finiscono qui: accanto a pomodori tradizionali, dalla buccia consistente, ci sono quelli con un carattere genetico cosiddetto "sticky peel", cioè con una superficie senza una vera cuticola superiore, cosa che rende il pomodoro insolitamente lucido, quasi gelatinoso, molto delicato alla manipolazione ma sorprendente.


Così come la caratteristica genetica della buccia trasparente: è questa che rende rosa i pomodori rossi e che "schiarisce" la tinta anche di quelli gialli, arancioni o marroni. "Purché si mantenga però, insieme a questo connotato - ci spiega il breeder Giuseppe Manilia - il tratto gustativo originario del pomodoro Momotaro, varietà originaria del Giappone celebre non solo per il colore rosa, ma soprattutto per le caratteristiche organolettiche peculiari".


Pomodori rosa.

Tutta la filiera ne trarrà giovamento
Queste e altre linee di miglioramento genetico potranno essere in grado di produrre un vero "cambio di paradigma". Non siamo infatti in presenza di prodotti-chimera, né di specialità di nicchia: le nuove proposte presentano rese, efficienza e resistenze del tutto paragonabili ai pomodori da consumo fresco più diffusi oggi, consentendo dunque effettivi benefici agli attori dell'intera filiera.




In un contesto nel quale i consumi stanno cambiando gusti e aspettative, United Genetics Italia-Gruppo Kagome scommette sulla concreta possibilità di un proficuo colloquio e di una alleanza tra il lavoro di ricerca e innovazione sulle sementi e la tavola del consumatore finale.

Contatti:
United Genetics Italia S.p.A
Strada Traversante Ravadese, 60/A
43122 PARMA
Email: unigenit@unitedgenetics-italy.com
tel. +39 0521 642032 / 642059 r.a.
fax +39 0521 642498
 
Mario Martinelli
General Manager
Email: Mario.Martinelli@unitedgenetics-italy.com
Mobile: +393356152121
 
Andrea Campus
Sales and Product Development Manager
Email: andrea.campus@unitedgenetics-italy.com
Mobile: +393498805313
 
Nord Italia
Dr. Alberto Baratta – Area Manager
Email: alberto.baratta@unitedgenetics-italy.com
Cell. +39 335 7739233
 
Centro Italia/ Sardegna
Dr. Nicola Di Ienno – Area Manager
Email: nicola.diienno@unitedgenetics-italy.com
Cell. +39 335 1870919
 
Sud Italia
Dr. Antonio De Rosa – Area Manager
Email: antonio.derosa@unitedgenetics-italy.com
Cell. +39 366 6845751
Data di pubblicazione: