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Food delivery: comodita' per alcuni, inno alla pigrizia per altri

Da un'indagine Nielsen riguardo al fenomeno dell'e-food channel, emerge che l'8% degli Italiani, pari a 4,4 milioni di individui, ha utilizzato i servizi online di food delivery almeno una volta.

Il dato sale al 22% se si isola il profilo "25-34 anni" e scende al 2% relativamente alla fascia "55-64 anni". L'80% di chi ha utilizzato il servizio, lo ha fatto almeno una volta negli ultimi 3 mesi, con una frequenza media di 0,8 volte al mese. Due milioni di persone (53%) ordinano sul web solo piatti italiani, 630mila individui (18%) solo cibi etnici, 1 milione (29%) sia italiano sia etnico.

Dall'analisi del trend di utilizzo dei servizi di e-food channel, emerge che il 27% (1,2 milioni di Italiani) dei fruitori di e-food channel ha aumentato abbastanza o in maniera significativa gli ordini online rispetto al 2017. Il 78% degli italiani dichiara di essere coperto da un servizio online di food delivery, nelle grandi città il dato sale al 95%.


(Foto: livinginthisseason.com)

FreshPlaza ha voluto prendere in esame quale sia l'umore dei consumatori al riguardo. Basandoci sui commenti ad una app di un servizio dedicato all'online food delivery, siamo entrati in questo trend. E se per qualcuno questo tipo di applicazioni e relativi servizi rappresenta un inno alla pigrizia, la comodità supera tutte le perplessità.

La scelta tra varie categorie di cucina rappresenta un plus. "Davvero un ottimo servizio - commenta un utente - Peccato che nella mia città ci siano ancora pochi locali che aderiscono". E qui si riscontra la difficoltà di esercizi che offrano un servizio di ordinazione online. "Bisognerebbe incrementare i ristoratori convenzionati".

La differenza è più marcata non solo nelle fasce di età considerate dall'indagine Nielsen, ma anche da Nord a Sud dell'Italia. Ricordiamoci che siamo una nazione che ha ancora problemi ad avere un rapporto con la Rete!

Una cosa che però ci ha sorpreso è che anche in questo tipo di servizi si azzarda un "caporalato digitale". Qualcuno lamenta, infatti, che dietro l'app considerata, vi siano tantissime persone che, non avendo tutele, non vengono salvaguardate nel loro lavoro.