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Canarie: la produzione delle banane e' troppo elevata

La produzione di banane delle Canarie, un settore che ha enormi radici nelle isole e che offre circa 10.000 posti di lavoro e impiega oltre 5.000 persone nel suo indotto, sta attraversando tempi turbolenti. Nessuno lo direbbe osservando i dati di produzione, a livelli record negli ultimi due anni.

Ma i prezzi non raccontano la stessa storia: il mercato interno non assorbe l'offerta, la concorrenza delle importazioni è in aumento. Il reddito di molti produttori soffre, il che ha incrinato l'unità del settore quando emerge una sfida importante: la minaccia di una diminuzione dei contributi europei che ne garantisca la redditività.

 

Il comparto ha ceduto al turismo il trono dell'economia delle Canarie, con un contributo al PIL regionale che ora non raggiunge l'1%. Eppure macina numeri da record: nel 2017 sono stati raccolti 434 milioni di chili di banane.

Tuttavia, quello che preoccupa i produttori sono altri numeri, anche loro da record, che aiutano meglio a capire il settore: se nel 2016 sono stati ritirati dal mercato 16,2 milioni di chili, lo scorso anno oltre 17 milioni sono stati destinati a banche alimentari, mangimi per bestiame e soprattutto, discariche. Ritiro necessario per evitare il crollo dei prezzi, procedura autorizzata dalla UE, col limite del 5% della produzione annuale.

Questi dati rappresentano la prova inequivocabile che non esiste attualmente un mercato che possa assorbire tutta la produzione delle Canarie. Ad aiutare questo trend ci si mette l'accanita concorrenza della banane americane, con tariffe sempre più ridotte, e delle banane africane che ne sono completamente prive.
Data di pubblicazione: