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Danni da gelate: madre natura si', ma pesa anche la mano dell'uomo

Con riferimento all'articolo pubblicato un paio di giorni fa (cfr. FreshPlaza del 05/03/2018) circa le stime iniziali per regione italiana colpita, il tecnico pugliese Michele Amodio vuole condividere con FreshPlaza qualche riflessione.

"Se parliamo del mandorlo, nel Barese, a essere colpite sono state soprattutto le vecchie varietà precocissime a guscio duro, di cui si trovano alberi sparsi in campagna anche ai bordi delle strade. Vecchie cultivar che non fanno testo, se vogliamo. Le varietà produttive, Filippo Ceo e Genco in particolare, sono in fioritura al momento e non hanno registrato grandi problemi".


Vecchia cultivar di mandorlo a fioritura precoce compromessa dal gelo a 10-13 km da Bari. Foto scattata il 6 marzo 2018.


Un giovane impianto (sopra) e uno di età avanzata (sotto) di mandorle di cultivar Filippo Ceo e Genco in piena fioritura a Sannicardo di Bari. Foto scattate il 6 marzo 2018.



Sulle ciliegie, Amodio parla di situazione duplice. "Mi preme precisare un paio di cose. La prima è che spesso non si coltivano le varietà in funzione dell'ambiente. Vediamo per esempio cultivar extra precoci come Celeste e Bigarreau impiantate in zone tardive; una questione che vale tanto per le ciliegie quanto per altre drupacee".

"Il secondo aspetto da sottolineare - continua Amodio - è che gli agricoltori, non contenti, inducono l'interruzione della dormienza con sostanze ad hoc, senza comprendere quale sia il momento ideale per un risveglio delle piante e scegliendo la prima decade di gennaio per farlo. Con una fioritura anticipata, diventano poi inevitabili, con l'arrivo delle gelate della scorsa settimana, gravi danni. Di regola, nell'area di Bisceglie, ad esempio, una varietà come la Bigarreau dovrebbe andare in fioritura alla metà di marzo".


Piante isolate di mandorle in piena fioritura nella zona di Bitritto a 10 km da Bari. Foto scattata il 6 marzo 2018.

In poche parole, Amodio suggerisce che se non ci fosse stata la mano dell'uomo e si fosse seguito il ciclo naturale delle coltivazioni, si sarebbero evitati la maggior parte dei danni registrati sulle drupacee in Puglia. "La pratica dell'interruzione della dormienza, dopo un inverno mite, non era necessaria quest'anno".


Impianto di albicocche, fase di ingrossamento gemme, inizio fioritura a 10 km da Bari. Foto scattata il 6 marzo 2018.


Impianto di albicocche in fase di ingrossamento gemme, pronto per la fioritura su Rutigliano (BA). Foto scattata il 6 marzo 2018.

In Basilicata, sempre secondo il report di Confagricoltura, si riportano danni sulle coltivazioni di fico. "Il fico è una pianta che è ancora in fase di riposo vegetativo. Quale potrebbe essere l'entità dei danni? La conferma mi è arrivata da un commerciante lucano che mi ha parlato solo di problemi a pescheti e albicoccheti extra precoci sotto serra, dovuti molto probabilmente alla mancata apertura dei laterali". Secondo Amodio, i danni veri e propri saranno visibili solo in fase di diradamento.

Foto sotto scattata il 6 marzo 2018: ingrossamento gemme di cultivar Bigarreau su Conversano, c/da Morello.