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Con la bio-shopper si promuove la filiera agricola

Carrefour Sicilia: ogni tre sacchetti in regalo un'arancia

In Sicilia la polemica sulle bio-shopper a pagamento si trasforma in promozione per l'ambiente e la salute. Un'operazione legata alla valorizzazione del territorio e del comparto agricolo, che mira a costruire fiducia nei consumatori, oggi trascinati dalla rivolta digitale (e non solo) contro la legge 123/2017 entrata in vigore l'1 gennaio.

Acquistando tre prodotti al banco dell'ortofrutta (e quindi tre sacchetti ultraleggeri), Carrefour Sicilia regala un'arancia: simbolo di un mondo – quello agrumicolo - che rappresenta l'Isola con la sua Natura ma anche con le criticità che spesso non consentono di potenziarla; emblema di una filiera che oggi più che mai richiede dignità a gran voce, partendo proprio dalle campagne, dai coltivatori, dal valore di un prodotto che rappresenta un pezzo (importante) di economia.


Il direttore del punto vendita Carrefour di via Pietro Leone (Caltanissetta) Giuseppe Martorana e un consumatore

Così il sapore "amaro" dei 2 centesimi alla cassa per l'acquisto obbligatorio delle buste biodegradabili e compostabili per i prodotti da banco, verrà addolcito dal succo di una Sicilia ingegnosa: "Per questa operazione, che vuole essere un'iniezione di fiducia per i consumatori della grande distribuzione – spiega Angelo Agliata, direttore generale Gruppo Cds (Centro distribuzione supermercati) - abbiamo scelto come partner Rosaria, azienda che produce nella Piana di Catania".

"Si tratta di una zona collocata tra i 200 e i 300 metri di altitudine, densa di storia e tradizione e con una grande vocazione per la coltura delle Arance rosse. Un marchio che punta prima di tutto alla qualità e alla promozione del brand Sicilia, in Italia e all'estero". Perché grazie alla forte escursione termica tra giorno e notte, causata dall'Etna, il frutto acquista quel particolare processo di pigmentazione che ne esalta sì il sapore, ma che richiede soprattutto attenzione, difesa e grande dedizione.

Così chi andrà a fare la spesa, durante il pit stop tra frutta, verdura e prodotti freschi, avrà due buoni motivi per spingere il carrello oltre la polemica: da un lato, infatti, il consumatore siciliano con i 2 cent in aggiunta allo scontrino, sosterrà l'economia circolare, strizzando l'occhio all'ambiente; dall'altro, proverà il sapore di raccogliere un frutto che parla la sua lingua e racconta la sua terra.

"Il nostro Gruppo – conclude Agliata – investe da sempre sul territorio a sostegno dell'economia locale: vogliamo dimostrare ai consumatori, nell'ottica di un rapporto di collaborazione tra impresa e comunità, che le sfide si affrontano insieme e che il valore dei sacchetti bio viene riscattato da un gesto che esalta i nostri sapori, i nostri profumi e la nostra passione. Il meglio che la Sicilia produce e offre".
Data di pubblicazione: