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Presentato da CIA e ISIAMED

Modello Digitale Italiano per il settore agroalimentare

Nei giorni scorsi, Alberto Giombetti, Coordinatore della Giunta Nazionale CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) e Gian Guido Folloni, presidente ISIAMED Digitale, la management company impegnata sul fronte della rivoluzione digitale a produrre modelli a tutela dell'identità italiana, hanno presentato al sottosegretario al Ministero per lo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli, un Modello Digitale Italiano per il settore agroalimentare.



Il progetto ha per obiettivo l'innovazione dell'impresa agricola e le filiere agroalimentari italiane, contestualmente alla realizzazione della Banda Ultra Larga affidata a Open Fiber. Opportunità: una nuova comunicazione in grado di identificare in modo univoco il prodotto agroalimentare italiano (tipicità, qualità, territorio), un nuovo equilibrio dei rapporti di filiera, l'efficienza dei controlli (tracciabilità, contraffazione, certificazione).

In una lettera a Il Messaggero, il presidente ISIAMED (nella foto a lato) ha sottolineato: "La notizia secondo la quale il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d'America abbia deciso di vietare gli strumenti di software della società russa Kaspersky Lab, che entro trenta giorni il software russo sia identificato in tutte le succursali dell'Amministrazione USA e che sia eliminato nei sessanta giorni successivi, ha aperto un fronte d'attenzione sull'innovazione digitale verso la quale siamo proiettati. Anche la Russia sta adottando misure analoghe: dirà progressivamente addio alle soluzioni Microsoft nel settore pubblico, dai programmi di posta al sistema operativo e alla suite d'ufficio. Il mondo del digitale è vulnerabile e in novembre l'amministrazione Trump ha aggiornato la normativa sulle vulnerabilità digitali. Problemi di hackeraggio, di malware, di ramsomware fanno ormai parte della cronaca quotidiana".

Folloni ha sollecitato una trasparente due diligence sul modello digitale adottato nei Ministeri e nelle Istituzioni in genere. "E' utile dotare le Istituzioni del nostro Paese di un modello digitale italiano indipendente. Una scelta che rovescerebbe lo stato dell'arte delle inefficienze e diseconomie esistenti, cifrate in ambito UE come grave ritardo nell'innovazione della burocrazia statale ed esito di un oneroso errore di aver confuso l’innovazione con l'ammodernamento informatico".

Pier Domenico Garrone, senior partner per la comunicazione di ISIAMED, ha sottolineato l'esigenza di informare, coinvolgere, disseminare, con incontri nei diversi territori italiani, per singole imprese e per filiera e sull'obiettivo di comunicare le potenzialità del Modello Digitale a matrice italiana.

Resta il fatto che l'Italia fatica nell'economia digitale. "Il Made in Italy è a rischio non per l'invasione di capitale internazionale ma per la sovranità digitale dell'Italia, ai minimi termini - ha dichiarato a CORCOM Garrone - L'indipendenza digitale, oltre agli importanti problemi di sicurezza, serve ad assicurare la nostra identità nazionale, il nostro modo di produzione, di commercio, di offerta di servizi, di soluzioni per la cittadinanza. La sovranità di un Paese passa attraverso l'uso di competenze proprie e di modelli digitali non importanti con l'utilizzo, per quanto, possibile, di risorse nazionali. Fino ad oggi, lo sviluppo tecnologico si è avvalso, spesso in modo non sempre attento, di ogni opportunità di mercato, anche a costo di subire vere e proprie forme di colonizzazione informatica".