- Alimenti a base vegetale. Le opzioni basate sulle piante stanno proliferando in molte categorie, al di là dei sostituti della carne. Segmenti come formaggi e dessert surgelati stanno godendo di una crescita nelle sottocategorie vegetali. Per quanto riguarda le alternative alla carne, le alghe stanno spopolando. Il 2018 porterà anche altri alimenti pronti a base vegetale.
- Prodotti riciclati. Man mano che i consumatori diventano più consapevoli di quanto cibo si sprechi negli Stati Uniti, i prodotti riciclati fatti di ingredienti e scarti - che altrimenti sarebbero stati buttati - avranno un maggiore appeal. Stiamo già vedendo il succo pressato ottenuto da frutta imperfetta, chips fatte con polpa di frutta e barrette realizzate con gli scarti di produzione della birra.
- Cucina filippina. Spesso adombrati da altre cucine asiatiche, gli alimenti delle Filippine non hanno ancora catturato il vasto pubblico statunitense. Questo sta cambiando, poiché i palati americani sono diventati più sofisticati e in sintonia con i sapori complessi e le note amarognole o aspre dei piatti filippini.
- Cibi gotici. "Black is the new black": il carbone attivo, prodotto riscaldando gusci di noce di cocco a temperature estremamente elevate fino a quando non sono carbonizzati, sta guadagnando lo stato di superfood per le sue caratteristiche disintossicanti. Lo vedremo diffondersi nel prossimo anno.
- Stop al dolce. Con lo zucchero in cima all'elenco nei controlli dietetici, i consumatori continuano a considerare gli edulcoranti alternativi per un minore impatto glicemico. Gli sciroppi ottenuti da datteri, sorgo e persino yacon e topinambur si uniranno al frutto dei monaci come opzioni emergenti per il "dolce".
- Etichettatura del prodotto 2.0. I consumatori cercheranno una maggiore visibilità in etichetta riguardo ad aziende agricole, origine degli ingredienti e catena di approvvigionamento per ciascun articolo nel loro carrello. La trasparenza sugli OGM è tra i dettagli prioritari, ma gli acquirenti vogliono saperne di più anche sulla certificazione Fairtrade, sulla produzione responsabile o sull'assenza di test condotti sugli animali.
- Dalla radice allo stelo. Nella questione degli sprechi alimentari, è sempre più diffuso l'utilizzo dell'intero frutto o ortaggio, compresi steli o foglie, fin qui mangiati meno comunemente.
- Cucina a base di cannabis. Man mano che più stati legalizzano la marijuana ricreativa, aumenteranno le varietà di cibi e bevande che la contengono.
- Sapori veri dal Medio Oriente. Cibi come hummus, pita e falafel erano facili punti di ingresso, ma ora i consumatori sono pronti a esplorare le profonde tradizioni, le differenze regionali e gli ingredienti classici delle culture del Medio Oriente, con influenze persiane, israeliane, marocchine, siriane e libanesi.
- L'ascesa del pane tradizionale. Anche se negli ultimi anni è stata posta molta attenzione alle opzioni senza glutine, la tradizione della panificazione si è raffinata. Per esempio, i panettieri usano grani locali o macinano il giorno prima della cottura.
- farina di grillo e proteine sostenibili non derivanti da cereali;
- alimenti fermentati;
- miscelatori di cocktail per uso domestico;
- gusti salati invece che dolci;
- banane trasformate in latte, snack, dessert surgelati, farine e miscele per cottura.
Elaborazione FreshPlaza su fonte specialtyfood.com