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Dopo ultimatum di Serbia, Bosnia, Macedonia e Montenegro

La Croazia fa marcia indietro su tasse per importazioni ortofrutticole

La Croazia ha ritirato la decisione di aumentare drasticamente le tasse per l'importazione di frutta e verdura, ponendo così fine alle tensioni commerciali in atto con gli altri Stati balcanici.

Serbia, Bosnia, Macedonia e Montenegro avevano lanciato un ultimatum nei confronti di Zagabria, chiedendo di cancellare l'incremento dei dazi per le ispezioni sanitarie alla frontiera, portati da 12 euro a 270 euro per ogni camion esaminato.

Il ministero dell'Agricoltura croato si è detto d'accordo con i propri vicini sulla necessità di "normalizzare totalmente i controlli", riportando a 12 euro i costi delle verifiche sui carichi.

Il Ministero si aspetta, inoltre, di incontrare le autorità competenti della regione per discutere l'uso di prodotti agrochimici che non sono approvati dall'UE in modo che i produttori agricoli provenienti da paesi non membri dell'UE si adeguino alle norme UE il più rapidamente possibile.

"La protezione dei consumatori rimane la nostra prima e massima priorità, mentre il controllo di ispezione dei frutti e delle verdure importate verrà effettuato con la stessa intensità e lo stesso ritmo" aggiunge il Ministero dell'Agricoltura.

Nel corso di una conferenza stampa, il Ministro del Commercio serbo, Rasim Ljajic, a proposito della possibilità che gli esportatori ortofrutticoli serbi vengano compensati per le perdite subite dopo l'aumento dei dazi doganali, ha spiegato che le autorità serbe non possono presentare istanza di compensazione, ma che i singoli produttori potranno denunciare lo stato croato e chiedere di essere risarciti.

Fonte: ansa.it / serbianmonitor.com
Data di pubblicazione: