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Gli agrumi combattono la demenza

Il consumo di agrumi, secondo uno studio condotto in Giappone dalla Tohoku University (vedi qui) è legato ad una minore incidenza della demenza. Potrebbe non essere una mela al giorno a togliere il medico di torno, ma un'arancia. O un pompelmo, un limone, due mandarini. Gli agrumi, grazie alle sostanze antiossidanti contenute mantengono il cervello "giovane", afferma la ricerca di recente pubblicazione.

Gli agrumi fanno bene al cervello, conclusione tratta confrontando dati raccolti in anni. In pratica, è stata condotta una sorta di analisi statistica, basandosi su uno studio di dieci anni fa condotto su uomini e donne di oltre 65 anni viventi in un'area precisa. 5-7 anni dopo un'ulteriore indagine e oggi quella conclusiva.

I soggetti presi in considerazione sono stati oltre 13 mila. A queste persone sono stati sottoposti quesiti sulle loro abitudini alimentari, e in particolare sul consumo di arance e simili. I soggetti sono quindi stati suddivisi in gruppi: chi consuma agrumi su base giornaliera, chi 3 o 4 a settimana, chi meno di due volte a settimana. Tenendo in considerazione alcuni fattori come età, stato di salute generale, è emerso che le persone che consumano più agrumi hanno il 23% di possibilità in più di non sviluppare la demenza.

I flavonoidi in essi contenuti avrebbero infatti il potere di prevenire la neuro-degenerazione. E la conseguente perdita di funzioni cognitive tipica di malattie come la demenza. Tuttavia si tratta di una patologia complessa, e gli autori dello studio ammettono alcuni limiti. Ma la statistica ha dati piuttosto evidenti, ed è una strada che non si può tralasciare di percorrere. E' emerso inoltre che chi consuma più agrumi sono le donne, mediamente più istruite e conduttrici di stili di vita sani. Chi mangia meno agrumi è tendenzialmente chi ha abitudini alimentari scarsamente sane e poca cultura alimentare.
Data di pubblicazione: