Russia: effetto limitato delle sanzioni imposte da Ue e Usa

Il mese scorso Stati Uniti e Unione Europea hanno esteso le sanzioni contro la Russia (cfr. FreshPlaza del 26/06/2017). In un report, i ricercatori della ABN Amro hanno segnalato che le sanzioni hanno avuto un impatto minimo sull'economia del Paese. Il commercio si è ridotto di un terzo tra il 2014 e il 2016, ma gli effetti sono stati limitati. La crisi economica russa è dovuta principalmente alla riduzione del prezzo del petrolio e non alle sanzioni.

Stati Uniti e Unione Europea hanno imposto delle sanzioni alla Russia dopo l'annessione della Crimea nell'estate del 2014. Tali sanzioni comprendono il congelamento dei conti bancari, un embargo sul trasporto per alcune società e persone, e limitazioni commerciali con la Russia.

Sembra che un effetto ci sia stato inizialmente. Le società russe avevano dovuto sbrigarsi a pagare i debiti esteri. Questo ha fatto sì che il valore del Rublo diminuisse rapidamente, ma la ripresa economica c'è stata già dal 2015.

Come risposta alle sanzioni, la Russia ha introdotto un embargo a frutta e verdura europea, tra le altre cose. Il commercio è diminuito, ma ha avuto un effetto limitato nel complesso. L'export olandese è diminuito di mezzo punto percentuale tra il 2014 e il 2015. La sofferenza c'è stata principalmente nei settori ortofrutticolo, della carne, dei latticini e dei fiori.

Le sanzioni avranno un effetto a lungo termine. La Russia non può importare nuove tecniche per procurarsi petrolio e gas, dato che la collaborazione con le società occidentali si è conclusa. Questo ritarderà la modernizzazione del settore.

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