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Pomodorino del piennolo del Vesuvio: un progetto di recupero della biodiversita' andato a buon fine

La biodiversità, come noto, è uno dei punti di forza dell'agroalimentare italiano. La famiglia Cozzolino è da generazioni impegnata nel recupero e valorizzazione della coltura vesuviana del pomodorino del piennolo; soprattutto Carlo, di professione architetto, ma da sempre appassionato di natura, ha lasciato il suo lavoro per dedicarsi a tempo pieno all'azienda.


Carlo Cozzolino e Cristina Leardi, titolari della Masseria Dello Sbirro. Il prodotto di punta della produzione aziendale è rappresentato dal pomodorino del piennolo del Vesuvio DOP.

"Si contano in circa 70 i produttori di questa di questo pomodoro tipico dell'agricoltura campana, sintesi di antichecultivar e biotipi locali accomunati a caratteristiche morfologiche e qualitative più o meno simili, la cui selezione è stata curata nei decenni dagli agricoltori stessi", dichiarano a FreshPlaza Carlo Cozzolino responsabile della produzione e Cristina Leardi responsabile commerciale dell'azienda agricola Masseria dello Sbirro.



L'azienda produce pomodorino del piennolo del Vesuvio sia fresco sia trasformato. Dal 2009, il prodotto può fregiarsi del marchio Dop (Denominazione di origine protetta). L'azienda si è fatta promotrice di tale percorso e ha creduto nella nascita del Consorzio di tutela del Pomodorino del piennolo del Vesuvio Dop attraverso un'opera di sensibilizzazione presso gli altri 70 produttori del comprensorio.



"Un percorso che ha dato molta visibilità e riconoscimento al prodotto, soprattutto all'estero - sottolinea Cristina - Tra l'altro, una equipe di giornalisti della televisione francese si è recata recentemente presso la nostra azienda, raccogliendo informazioni e filmando il territorio per un programma centrato sul food e le tipicità locali, che andrà in onda ad agosto sul canale francese numero 5".


Sopra e sotto: alcuni momenti delle riprese.



Masseria dello Sbirro è un'azienda agricola di circa 7 ettari, che si sviluppa all'interno del Parco Nazionale del Vesuvio, tra i comuni di Ercolano e Portici.
Le coltivazioni si estendono sui terreni vesuviani attraversati dalle lave dell'eruzione del '44, tra piccoli terrazzamenti, ginestre e altre essenze tipiche della macchia mediterranea.

"Sui terreni che erano meno impervi - spiega Carlo - negli ultimi decenni abbiamo inoltre recuperato antiche varietà locali come l'albicocco, il ciliegio e la vite. Il paesaggio agricolo, pertanto, ha assunto la tipica connotazione variegata di tante piccole e diversificate produzioni rispetto alla coltivazione intensiva e standardizzata di un solo prodotto".



Le denominazioni degli ecotipi di pomodorino sono quelle popolari attribuite dagli stessi produttori locali, come "Fiaschella", "Lampadina", "Patanara", "Principe Borghese" e "Re Umberto", da secoli tradizionalmente coltivati nello stesso territorio di origine.

Proprio la ricchezza in acidi organici determina la vivacità di gusto, che è il carattere distintivo del pomodorino del Vesuvio. "Ciò, oltre a derivare da una peculiarità genetica - sottolinea Carlo - è indice di un metodo di coltivazione a basso impatto ambientale e con ridotto ricorso ad acque d'irrigazione, che rende tale coltura particolarmente adatta e coerente a un'area protetta".



Le peculiarità del "Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP" sono: la elevata consistenza della buccia, la forza di attaccatura al peduncolo, l'alta concentrazione di zuccheri, acidi e altri solidi solubili che lo rendono un prodotto a lunga conservazione, durante la quale nessuna delle sue qualità organolettiche subisce alterazioni.

La produzione abbraccia l'intero processo, a partire dalla selezione dei semi delle varietà che meglio si adattano alle caratteristiche pedoclimatiche delle zone di coltivazione, alla successiva produzione di plantule ottenute dopo un periodo di germinazione in cella e successiva coltivazione in serra per un periodo di quaranta giorni.

Le piantine così prodotte nell'impianto dell'azienda agricola vengono messe a dimora manualmente nel mese di aprile, dando inizio alla complessa attività di coltivazione realizzata integralmente a mano, come previsto dal disciplinare Dop.



Al fine di rendere la coltivazione quanto più ecosostenibile possibile, nei mesi invernali il suolo, anche per evitarne il dilavamento dovuto alle pendenze, viene piantumato con broccoli vesuviani, rucola e favetta selvatica: colture che, oltre a costituire ottimo materiale fertilizzante, rilasciano nel terreno sostanze che allontanano i parassiti delle radici del pomodoro.

L'azienda commercializza il prodotto sia fresco, quindi venduto appena raccolto nei mercati locali, che nella tipica forma conservata in appesa "al piennolo" o sotto forma di conserva in vetro, secondo un'antica ricetta familiare dell'area, denominata "a pacchetelle", anch'essa contemplata nel disciplinare di produzione della DOP.

Ordinariamente, la raccolta viene effettuata recidendo i grappoli interi, quando su di essi sono presenti almeno il 70% di pomodorini rossi, mentre gli altri sono in fase di maturazione. Questa antica pratica consente di procrastinare il consumo delle bacche, integre e non trasformate, per tutto l'inverno successivo alla raccolta, solitamente fino a sette-otto mesi, utilizzando locali ben areati.



Masseria dello Sbirro sottopone i propri prodotti a severi controlli mirati a garantirne i più alti standard qualitativi.

Le caratteristiche del prodotto fresco sono: frutti di forma ovale o leggermente pruniforme, con apice appuntito e frequente costolatura della parte peduncolare; buccia spessa di colore rosso vermiglio, pezzatura non superiore a 25 g, polpa di consistenza elevata e di colore rosso, sapore vivace intenso e dolce-acidulo.

Il conservato fresco al piennolo ha le seguenti caratteristiche: colore della buccia rosso scuro, polpa di buona consistenza di colore rosso, sapore intenso e vivace. I "piennoli" o "schiocche" presentano un peso, a fine conservazione, variabile tra 1 e 5 chilogrammi.

Tra gli aspetti che si intendono tutelare c'è appunto l'antica pratica di conservazione "al piennolo", cioè una caratteristica tecnica di legare fra di loro alcuni grappoli o "scocche" di pomodorini maturi, fino a formare un grande grappolo che può essere consumatofino al termine dell'inverno. Nel corso dei mesi il pomodorino, pur perdendo il suo turgore, assume un sapore unico e delizioso.

"Il 30% del raccolto dell'azienda agricola - dice Cristina - è destinato alla trasformazione in forma di passata, nei formati da 1,5 Kg e 500 gr. e, ultima arrivata tra le referenze, la prelibata marmellata di pomodorino: una conserva dal gusto insolito, ideale in abbinamento a formaggi o per crostate".



Il prodotto di punta è il pomodoro a pacchetelle cioè spaccato a metà, invasettato a crudo e successivamente pastorizzato. Viene commercializzato soprattutto nel nord Italia, in particolare a Milano, Bologna e Genova. Per l'export, l'azienda sta affacciandosi su paesi come Francia e Irlanda.

La crescita aziendale si attesta intorno al 10%, con clienti fidelizzati che spaziano dagli specializzati alle boutique gourmet, ma anche privati che ordinano tramite il sito.

"Di fatto ci troviamo in una congiuntura favorevole che vede consumatori sempre più attenti a prodotti genuini, inoltre questo prodotto, anche grazie all'attività del Consorzio di Tutela, comincia a essere riconosciuto e quindi ricercato. Il gusto molto "deciso" di questo pomodoro lo rende idoneo alla preparazione di piatti tipici della cucina campana, pertanto molto utilizzato e da chef e catene di ristoranti che promuovono il made in Italy nel mondo. Inoltre trattandosi di un prodotto a basso consumo idrico - perché cresce in terreni asciutti e sabbiosi - è molto utilizzato dalle pizzeria perché non rilascia acqua".

La sfida del settore? Certamente stare sul mercato e far fronte agli elevati costi di produzione - conclude Cristina - considerando che ogni fase di lavorazione del prodotto è fatta a mano. Dobbiamo rimanere vigili sui quantitativi immessi nei mercati, per scongiurare una contraffazione sempre più dilagante. E di imitazioni ce ne sono davvero tante: sugli scaffali dei supermercati, soprattutto all'estero, e nel web".

Contatti:
Via Palmieri, 92

80056 - Ercolano (Na)
Cell.: +39 3496212808
Email: info@piennolo.com
Web: www.piennolo.com