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Cia e Coldiretti si costituiscono parte civile

"Nube di Pomezia, Confagricoltura Lazio e Roma: "Agricoltori danneggiati senza alcuna colpa, ma le analisi dell'aria non rilevano anomalie"

"Vogliamo tranquillizzare i consumatori che possono continuare a consumare con piena fiducia e assoluta tranquillità i prodotti agricoli romani, dal momento che le centraline dell'agenzia regionale protezione ambientale del Lazio (Arpa) – come si rileva dal suo bollettino odierno - non hanno rilevato picchi di concentrazione di ossidi di azoto, polveri e benzene nell'aria; i dati riscontrati sono apparsi in linea con quelli dei giorni antecedenti all'incendio. In ogni caso le autorità preposte stanno monitorando scrupolosamente la situazione, anche con campionatori nelle immediate vicinanze del sito dell'evento". Lo hanno detto i presidenti di Confagricoltura Lazio Sergio Ricotta e di Confagricoltura Roma Vincenzo Rota, in relazione alla nube di Pomezia provocata dall'incendio nell'impianto di trattamento rifiuti della Eco X a Pomezia.

I rappresentanti di Confagricoltura sono quindi intervenuti in relazione alle ordinanze comunali. "Giusto l'intervento dei sindaci di Ardea e Pomezia, ma – hanno osservato - avrebbero dovuto attenersi ad un modello di allerta per la sicurezza alimentare già collaudato, prevedendo non il semplice blocco ma procedure di segregazione e analisi (effettuate dalla ASL) dei prodotti agricoli e dei foraggi prima della loro messa in vendita o utilizzo; se i prodotti risulteranno salubri potranno essere avviati alla vendita o all'utilizzo. In ogni caso dovranno essere liberamente commercializzati gli ortaggi prodotti in serra".

"Di questa vicenda gli agricoltori non hanno alcuna responsabilità e stanno subendo un danno gravissimo anche d'immagine nei confronti dei consumatori, con calo delle vendite – hanno commentato infine i presidenti di Confagricoltura Lazio e Roma -. Per questo abbiamo sollecitato la Regione ad effettuare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità".

"Cia Agricoltori italiani è preoccupata per la situazione che si è venuta a creare in parte dell'Agro pontino a seguito della nube tossica di Pomezia. Al momento – spiega in una nota l'associazione – in attesa di completare la ricognizione sulle proprie aziende presenti sul territorio laziale colpito, la confederazione annuncia che si costituirà parte civile al fine di tutelare le aziende agricole che si vedranno danneggiate nel raccolto per un tempo ancora non definito. L'ordinanza del comune di Ardea, infatti, parla di una sospensione dei raccolti nel raggio di 5 chilometri senza definire drammaticamente i tempi di tale sospensione. Il tutto sta generando un notevole danno e si sta verificando il tutto in un clima di incertezza".

"L'ordinanza colpisce una area coltivata di circa 4mila ettari di terreno dove lavorano almeno 150 aziende agricole a sostegno delle quali ci costituiremo parte civile per i danni diretti, indiretti e di immagine provocati dall'incendio, nel procedimento penale che sara eventualmente aperto". E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento all'ordinanza del commissario straordinario del Comune di Ardea. "Occorre mettere in atto tutte le misure necessarie per tutelare i cittadini e le imprese agricole evitando però pericolosi allarmismi per superare al più presto la situazione di emergenza".
Data di pubblicazione: