Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Il 18 maggio sara' la giornata Plantday per sensibilizzare sul breeding e la ricerca in agricoltura

Assosementi: la tecnica CRISPR-Cas 9 e' la nuova frontiera genetica accettabile da tutti

Una tecnica genetica che non utilizza Dna "esterno" e che, allo stesso tempo, dà garanzie di efficacia e rispetto. Si tratta del CRISPR-Cas 9, nuova frontiera (scoperta da due donne) che sta affascinando i laboratori di tutto il mondo. Questo il tema basilare di cui si è parlato ieri mattina, 27 aprile 2017, a Bologna al workshop di Assosementi dal titolo "Innovazioni in agricoltura, e post verità: scienza, imprese e istituzioni a confronto".


Il dibattito durante il convegno di Assosementi, tenutosi il 27 aprile 2017 a Bologna

Il presidente di Assosementi Giuseppe Carli ha affermato che, nei prossimi anni, l'agricoltura dovrà raddoppiare le produzioni a parità di superfici. E, allo stesso tempo, si dovrà migliorare la qualità. "Ogni epoca ha avuto il suo breeding. Grazie al miglioramento genetico, si produce di più nella stessa unità di superficie, riducendo sempre di più gli input. L'auspicio è che la politica si faccia aiutare da noi sementieri, e che possano migliorare i rapporti con il mondo dell'informazione".


Il presidente di Assosementi, Giuseppe Carli

Il professor Silvio Salvi, professore associato di genetica agraria all'Università di Bologna, ha descritto l'innovazione del "genome editing" che consente di indirizzare una modifica genetica (anche minima di un solo nucleotide) a un gene specifico del genoma.

"Il Crispr-Cas9 consente di effettuare modifiche mirate al singolo nucleotide che vogliamo. La tecnica nasce dalla ricerca di base. La tecnica è stata perfezionata negli ultimi 2-3 anni. Ora è in via di implementazione. Il vantaggio è che non introduce Dna esogeno. E' precisissima; l'efficienza è del 50% (contro 1 a 100mila rispetto alle tecniche precedenti); sono disponibili protocolli che non richiedono la produzione di intermedi transgenici".



La giornalista Anna Meldolesi è intervenuta confermando l'efficacia del Crispr-Cas9, anche alla luce del suo libro "E l'uomo creò l'uomo: Crispr e la rivoluzione dell'editing genomico".

"Si tratta di una tecnica semplice, democratica e nessuno potrà più accusare il monopolio da parte delle multinazionali. Può permettere di risolvere i problemi di immagine verso l'opinione pubblica. L'opposizione alle innovazioni, purtroppo - ha concluso - non è l'eccezione, ma la regola. Da sempre".


Da sinistra: Giuseppe Carli, Anna Meldolesi, Silvio Salvi, Alessia Cogliandro, Bartolomeo Amidei

Il professor Salvi ha ribadito che con il genome editing si possono produrre sementi nuove, non "geneticamente modificate" resistenti alle malattie, così da diminuire i trattamenti chimici e la difesa delle colture.

Il senatore Amidei è uno dei pochi politici addentro al settore, infatti in passato ha lavorato per aziende sementiere. Fa parte della Commissione agricoltura. "Non è semplice parlare di questi argomenti - ha affermato - perché in genere il mondo politico è poco sensibile e si fa condizionare dall'assurdo principio di precauzione che tutti tirano in ballo quando gli ignoranti, cioè chi ignora, non hanno le competenze scientifiche. Anche in Commissione ho sentito delle affermazioni davvero sbalorditive, in negativo".

Al dibattito è intervenuta anche Alessia Cogliandro, che si occupa delle relazioni istituzionali dell'Esa, European Seed Association. "C'è ancora un dibattito in corso su queste tecniche. Attendiamo nel 2018 un giudizio da parte della Corte europea. Non vi sono ancora risposte su come saranno classificate queste tecniche".


Da sinistra Giuseppe Carli, Anna Meldolesi, Silvio Salvi, Alessia Cogliandro, Bartolomeo Amidei

La voce degli oppositori è sempre più presente e rumorosa, solo che quasi mai è costituita da esperti competenti. Fra l'altro non si basano su dati scientifici ma su aspetti emozionali, che fanno presa sul grande pubblico. "Come Esa - ha aggiunto l'esperta - abbiamo deciso di comunicare di più, di essere presenti sul web, di divulgare la verità dell'innovazione. Le persone non sanno nulla di cosa fanno i nostri breeders. Dobbiamo far sapere che l'innovazione porta benefici. Questo è il nostro scopo, lo scopo delle nostre aziende".

"Anche in Unione europea - ha aggiunto Alessia Cogliandro - ci sono persone che decidono senza sapere di cosa parlano. Ad esempio, è in discussione la revisione del regolamento sul biologico. E chi decide lo sta facendo senza consultare chi produce sementi biologiche. Si lasciano influenzare da piccoli gruppi che fanno comunicazione emotiva e creano allarme nelle persone che sono più attente a cogliere il loro messaggio".

Il 18 maggio sarà la giornata "Plantday" per sensibilizzare sul breeding e la ricerca in agricoltura. "Se non facciamo ricerca, se perdiamo anche questo treno - ha concluso il presidente Carli - saremmo un paese allo sfascio, un secchio vuoto che altre nazioni riempiranno. L'industria sementiera italiana deve aprirsi alla comunicazione, far vedere cosa ha fatto e cosa può ancora fare".