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Continua la saga Mercator

Il commercio sloveno del settore alimentare piu' colpito dagli anni della crisi rispetto alla media UE

Toni Balažič, presidente del CdA della società Mercator, la più grande catena alimentare della Slovenia, si è dimesso dall'incarico; al suo posto il consiglio di supervisione ha nominato Tomislav Čizmić, già capo della Mercator Croazia e alcuni anni fa membro del CdA della società. Sebbene Balažič non abbia motivato nel dettaglio le sue dimissioni, gli organi di informazioni le collegano alle gravi difficoltà della croata Agrokor che nel 2014 aveva rilevato la Mercator, e agli avvicendamenti all'interno dell'Agrokor che ha sostituito un altro dirigente cruciale.

Benché la Mercator non abbia ancora pubblicato i risultati dell'anno scorso, secondo voci non ufficiali l'esercizio si sarebbe chiuso con i risultati peggiori in assoluto; d'altronde l'ex presidente del CdA è riuscito a ristrutturare la Mercator e a migliorare la disciplina dei pagamenti, nonostante i debiti. Il nuovo capo della Mercator dovrebbe assicurare la continuità della società, sebbene sia una scelta provvisoria; ora lo scenario più probabile appare la vendita della Mercator.

La stampa fa anche riferimento a un possibile intervento statale che peserebbe però sui contribuenti. Così come avvenuto negli ultimi 20 anni, anche stavolta il governo si dovrà occupare della Mercator, in un modo o nell'altro.

Partendo dalle vicende della Mercator, gli analisti rilevano che il commercio sloveno del settore alimentare è stato più colpito dagli anni della crisi rispetto alla media UE. Segni di ripresa sono stati tuttavia registrati l'anno scorso quando, nel campo del commercio al dettaglio, le entrate sono cresciute del 3,8% (del 2,9% se non si considerano le vendite dei carburanti).

Secondo le prime stime, anche quest'anno i risultati dovrebbero essere buoni. Sebbene non siano disponibili cifre aggiornate ufficiali sulle quote di mercato delle classiche catene alimentari nel Paese, i media stimano che quella della Mercator si aggiri sul 30%, con una riduzione del 15% in 10 anni. La Spar Slovenia mantiene saldamente il secondo posto con il 22-23%, mentre la slovena Tuš ha registrato una forte contrazione, attestandosi sul 12%. In forte espansioni i discount (Hofer, Lidl ed Eurospin) la cui quota di mercato, nel complesso, si aggira sul 25%.

Fonte: ICE LUBIANA
Data di pubblicazione: