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Prezzi al consumo a marzo 2017: online le stime preliminari

Secondo le stime preliminari dell'Istat, nel mese di marzo 2017,l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, non varia su base mensile e registra un aumento dell'1,4% rispetto a marzo 2016 (era +1,6% a febbraio).

L'incremento tendenziale dell'indice generale continua a essere determinato principalmente dai beni energetici non regolamentati (+11,5%) e dagli alimentari non lavorati (+6,1%), la cui crescita è in attenuazione rispetto al mese precedente quando era pari a +12,1% per i primi e a +8,8% per i secondi. A rafforzare l'inflazione si aggiunge la dinamica dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,5%, in lieve accelerazione da +2,4% di febbraio).



Di conseguenza, l'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale di un solo decimo di punto percentuale (+0,7%, da +0,6% del mese precedente), mentre quella al netto dei soli beni energetici scende a +1,1% da +1,3% di febbraio.

La stabilità su base mensile dell'indice generale è il risultato di variazioni pressoché nulle dei prezzi di buona parte delle tipologie di prodotto. Fanno eccezione i prezzi dei beni alimentari non lavorati, che diminuiscono del 2,8%, a cui si contrappone l'aumento dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+1,1%).

Il ribasso congiunturale dei prezzi degli alimentari non lavorati è dovuto quasi esclusivamente al calo dei prezzi dei vegetali freschi (-13,6%) che segnano, su base annua, una marcata attenuazione della crescita, che rimane comunque pronunciata (+21,9%, era +37,2% a febbraio) e su cui incide il confronto con marzo 2016, mese in cui i prezzi dei vegetali freschi erano in calo del 2,8%.

L'inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,1%.
Data di pubblicazione: