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Puo' il flowpack salvare l'indivia?

L'indivia è disponibile tutto l'anno, ma è vista comunemente come un prodotto invernale. La domanda è molto buona soprattutto durante le festività; il consumo sta diminuendo. Comunque i vivai di indivia olandesi LOF credono ancora nell'esistenza di numerose opportunità nel futuro. Secondo loro, è infatti possibile fare di più soprattutto nel campo dell'export.



LOF controlla l'intera catena di fornitura, dalla coltivazione dei fittoni fino alla vendita dell'indivia. Nella prima settimana del 2017, la produzione era a pieno regime. Le celle erano state riempite e i dipendenti erano impegnati a raccogliere e confezionare l'indivia nella sala di produzione. "Abbiamo avuto una buona domanda negli ultimi mesi del 2016 - ha dichiarato Gerwin de Vries di LOF - E un recupero è stato evidente durante le vacanze natalizie" .


Gerwin de Vries.

Gerwin rappresenta la terza generazione dell'azienda a conduzione familiare. Suo padre ha iniziato a coltivare indivia nel lontano 1970. "Negli anni a seguire la coltivazione si è diffuda notevolmente, diventando, alla fine, il prodotto più importante dell'azienda - ha spiegato - Nel 1991 sono state esportate in Germania le prime radici. L'indivia veniva coltivata anche nella Germania orientale. Quando il Muro è crollato, le persone erano alla ricerca di fittoni. Ci siamo impossessati di questo mercato che ancora oggi è molto importante per noi. Comunque le radici di indivia vengono perlopiù esportate all'estero". Nel 1989 l'azienda è passata all'idrocoltura.



Produzione di indivia per tutto l'anno dalla nostra riserva di radici
Produzione e commercio delle radici di indivia sono un importante comparto dell'azienda, forse quello più importante. I fittoni vengono coltivati su una superficie di 450 ettari, 200 dei quali sono di produzione propria, e 250 sotto contratto. "Poiché il suolo è molto omogeneo, ne risulta una produzione di fittoni estremamente uniforme. L'indivia può essere coltivata ovunque, ma non le radici".

La semina viene effettuata da maggio ai primi di giugno. Le radici vengono poi raccolte a ottobre e novembre, e successivamente smistate e sistemate in celle refrigerate. "Nelle celle frigorifere le radici di indivia vengono portate a temperature molto basse, affinché si trovino in una condizione dormiente".

Il prodotto immagazzinato viene usato anche per la stessa produzione di indivia. Dopo che le radici vengono scongelate, vengono sistemate in appositi vassoi poi posizionate in camere oscure di coltivazione, nelle quali viene creato con l'utilizzo di aria e acqua un clima ideale alla crescita delle piante. Nell'arco di tre settimane si effettua il raccolto. Ogni radice produce un cespo di indivia di circa 125-175 grammi. "Produciamo prodotto in relazione alla domanda. In base alle esigenze dei nostri clienti possiamo capire di quanta indivia ci sia bisogno, e di conseguenza, quante radici riporre nelle camere oscure con tre settimane di anticipo. Ovviamente saremo sempre dipendenti dal mercato. La coltivazione risulta quindi complicata e impegnativa".

Il vivaio conta 11 diverse camere di crescita, ognuna delle quali ha a disposizione una capacità di 3 celle a settimana.



La sostenibilità è una parte importante nella gestione del vivaio. Per fare un esempio l'indivia è totalmente prodotta senza residui, con circolazione dell'acqua, resa riutilizzabile attraverso la fitodepurazione. Anche l'energia viene sfruttata efficientemente. Pannelli solari sono stati posizionati sul tetto dell'azienda; il calore ottenuto dalla refrigerazione viene inoltre usato per il riscaldamento delle celle di coltivazione e per gli edifici dell'azienda.

Vendite di cicoria e radicchio

Il vivaio produce circa 2.000-2.200 tonnellate di indivia e radicchio ogni anno. Da qualche anno LOF possiede la propria società di produzione vicino Leipzig in Germania. Qui vengono prodotte 1.200 ulteriori tonnellate di indivia.

Il prodotto viene fornito a grossisti, esportatori e importatori per vendite nazionali e internazionali. "Destinazioni importanti sono Italia, Israele, Stati Uniti, Gran Bretagna, Austria, Spagna e Paesi Bassi. Anche il Belgio consuma molta indivia, ma ne producono altrettanta. Per il mercato francese ad essere in crescita sono soprattutto le vendite di fittoni biologici. Nella Germania occidentale per esempio raramente si consuma indivia. Potremmo avere delle opportunità su quel mercato".



Il consumo ha subito un leggero calo negli ultimi anni. Il che è sorprendente, se consideriamo che le persone sono sempre più attente a consumare cibi salutari. L'indivia è molto salutare: è ricca di acido folico e vitamine, comprese la B1 e la C, e, allo stesso tempo, è povera di calorie. Può essere cucinata in vari modi ed è molto buona anche al naturale in un'insalata.

LOF conta circa 30 dipendenti. Di questi la maggior parte lavorano nel capannone della produzione per preparare le radici, raccogliere e confezionare l'indivia. Quasi ogni azione è stata automatizzata.

LOF offre diverse possibilità di packaging, tra cui Eps da 5 kg, confezioni da 3-5 kg, o flowpack con 1-4 articoli all'interno. "Abbiamo scelto intenzionalmente di non confezionare l'indivia per calibro - ha spiegato Gerwin - Non crediamo che questo possa aggiungere nulla alla conservabilità a scaffale della stessa. Per questo motivo perdiamo alcune vendite. L'Italia è per esempio un Paese molto attento alle dimensioni".

Per i flowpack vengono usate pellicole micro-forate, che offrono all'indivia un aspetto migliore e una maggiore conservabilità. "Il packaging più comune è il flowpack da 500 grammi. Ma molta dell'indivia viene ancora offerta sfusa nei negozi. Abbiamo notato che quella confezionata sta iniziando a prendere piede, e per quanto ci riguarda è una buona cosa. La presentazione del prodotto in flowpack è decisamente la migliore ed è ottima per le vendite. Probabilmente si può fare di più in termini di packaging; ci penseremo in futuro".



Informare e incoraggiare i consumatori attraverso open day e kit per la coltivazione
Gerwin ha affermato di seguire attentamente gli sviluppi del settore. Ha notato che all'indivia viene prestata meno attenzione rispetto ad altre verdure invernali olandesi, come cavoli o broccoli. Spera che qualcosa cambierà nei prossimi anni. "Personalmente vogliamo essere più vicini ai consumatori, organizzando open day per esempio. Un paio di anni fa abbiamo anche introdotto un kit di coltivazione: abbiamo registrato un interesse da parte dei consumatori nel capire da dove viene il cibo; preferiscono coltivare i propri prodotti ortofrutticoli. Per esempio molti di loro non sanno che l'indivia cresce al buio o che è composta all'80% di acqua. Con il nostro kit possono sperimentarne direttamente la coltivazione e scoprire quanto essa sia un prodotto pulito e salutare".



Il manager di LOF è ottimista riguardo il futuro. A proposito di stoccaggio e produzione, l'azienda è alla sua capacità massima, e non c'è quindi alcuna possibilità di espansione. Le opportunità sono legate perlopiù alle radici di indivia e alla loro esportazione. "La Cina per esempio è un mercato emergente. Vorremmo espandere la produzione locale a livello globale".

Per maggiori informazioni:
LOF
Gerwin de Vries
Email: gerwin@witlofkwekerijlof.nl
Web: www.witlofkwekerijlof.nl

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: