Ozono, valida opzione per sanificare ortofrutta e ambienti di conservazione
Da sinistra, Giancarlo Minguzzi, Paolo Pratella e Giancarlo Fabbri
Le aziende del gruppo che lavorano nell'ortofrutta sono Ondulati Maranello e Trevikart. "Creiamo qualsiasi tipo di imballaggio - hanno detto i due relatori agli imprenditori - a seconda delle esigenze del cliente".
E' stata poi la volta dell'azienda Multiossigen di Gorle (Bergamo). Presenti l'amministratore delegato Manuele Camolese e il manager vendite Franco Cassani. L'ozono, molecola triatomica di ossigeno, può trovare applicazione in ortofrutta per la sanificazione.
Da sinistra, Franco Cassani e Manuele Camolese
La sua peculiarità sta nel fatto che l'ozono non lascia alcun residuo, dato che una volta aver svolto la propria azione sanificante, diventa normale ossigeno.
"Non esiste alcun batterio, spora, virus, muffa, che possa resistere all'ozono" ha detto Camolese.
"Il peggior microorganismo da debellare è la Legionella ma l'ozono la degrada in 4 minuti e 32 secondi, invece di pochi secondi degli altri microorganismi. Addizionare acqua con ozono nel lavaggio delle orticole va a sanificare da qualsiasi patogeno o degradante, allungando così la shelf life".
L'ozono poi è un ottimo sanificante per gli ambienti, come le celle di conservazione. Questo gas ossida l'etilene, corresponsabile del deterioramento dei vegetali, allungando così la vita del prodotto.
Alcune esperienze riportano che non solo le diverse referenze, ma anche certe varietà all'interno di una stessa referenza rispondono diversamente. "La differenza è minima fra conservare e rovinare" ha detto un imprenditore.
Camolese ha confermato che usare l'ozono non è facile, e servono dosi precise e una precisa assistenza. Non c'è la ricetta valida per tutti.
"Se metto in una cella 10 tonnellate di frutta, il generatore di ozono può portare buoni risultati; se ne metto 20 ton, posso non avere effetto; se ho 5 ton, posso rovinare tutto - ha detto Camolese - Noi collochiamo dei sensori per rilevare l'ozono residuale dopo che ha operato su batteri ed etilene. I sensori stoppano in automatico il generatore di ozono quando siamo arrivati al giusto equilibrio fra sanificazione e garanzia di qualità del prodotto conservato". Microclimi con temperature e umidità diverse portano a risultati diversi. Ecco perché i sensori sono indispensabili, molto più validi delle rilevazioni umane.
Un imprenditore è intervenuto dicendo che su certi articoli, come le fragole, la cella viene aperta e chiusa continuamente, non è come una cella di kiwi o pere. Come fare in questi casi?
L'esperto ha replicato che in questi casi i sensori sono assolutamente indispensabili, perché regolano il giusto dosaggio in tempo reale. Ad ogni modo l'efficacia è la medesima, grazie al "controllore" di patogeni che permette, ad esempio, di allungare la vita di scaffale delle fragole di 3-4 giorni.
"Grazie al lavaggio mediante acqua addizionata con ozono – ha concluso Camolese - abbiamo effettuato prove allungando la vita dei radicchi di 8 giorni. E' stata un'esperienza condotto in Veneto". Da non trascurare il fatto che un lavaggio con acqua e ozono può permettere l'ossidazione di eventuali fitofarmaci e abbassare quindi il residuo.