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Sansa di carote nere: un sottoprodotto industriale ricco di polifenoli

Le carote nere hanno un colore bluastro-viola accattivante con livelli significativi di antociani, che presentano un'elevata stabilità a calore, luce, pH. Di recente, sta aumentando l'interesse per queste carote come colorante alimentare naturale, viste le restrizioni legali per i coloranti sintetici e la crescente domanda dei consumatori per i pigmenti naturali.


La sansa di carota nera, sottoprodotto della lavorazione industriale dei succhi, è una promettente fonte di polifenoli, in particolare di antociani. In Turchia, la lavorazione di succo di carota nera produce oltre 7mila tonnellate di sansa ogni anno, pertanto la ricerca sta cercando di valorizzare questo sottoprodotto in modo tale che non costituisca solo un costo di smaltimento.

I ricercatori dell'Università Tecnica di Istanbul e dell'Università belga di Gand hanno studiato la stabilità digestiva dei polifenoli provenienti da sansa di carote nere addizionati a farina per torte, monitorando i cambiamenti nella loro capacità antiossidante mediante un metodo standardizzato statico di digestione in vitro.

I risultati hanno mostrato che, sebbene l'aggiunta di 50-100-150 g di polifenoli di sansa per chilogrammo di farina abbia causato un aumento dose-dipendente di antociani (72-267 μg/g di peso secco), acidi fenolici (49-148 μg/g di peso secco), polifenoli totali (54-202 mg GAE/100 g di peso secco) e capacità antiossidante totale (da 21-129 a 153-478 mg TE/100 g di peso secco) nei campioni non digeriti, non vi era alcuna differenza statistica tra i campioni con 100 e 150 g di polifenoli per chilogrammo di farina dopo la digestione.

"Durante la digestione orale e gastrica simulata, la quantità di antociani e acidi fenolici è stata ridotta in modo significativo (46-74% e 35-65%, rispettivamente), mentre i composti non antocianici sono stati rilevati dopo la digestione intestinale simulata - spiegano i ricercatori - Tuttavia, aumenti significativi in contenuto fenolico totale e capacità antiossidante totale sono stati rilevati dopo la digestione gastrica e intestinale simulata (fino a 5 e 12 volte, rispettivamente)".

"Questi risultati mostrano che i metaboliti che si formano durante la digestione potrebbero essere composti bioattivi - conclude Esra Capanoglu - pertanto a questo punto bisognerebbe valutare sia la biodisponibilità dei metaboliti dei polifenoli e stabilire se tali metaboliti potrebbero svolgere un ruolo nutraceutico sia i parametri qualitativi necessari per l'impiego industriale di questi composti".

Fonte: Senem Kamiloglu, Gulay Ozkan, Hanife Isik, Ozge Horoz, John Van Camp, Esra Capanoglu, 'Black carrot pomace as a source of polyphenols for enhancing the nutritional value of cake: An in vitro digestion study with a standardized static model', 2017, LWT - Food Science and Technology, Vol. 77, pag. 475-481