Coldiretti Toscana: i voucher in agricoltura servono
In effetti le province toscane dove sono stati venduti nel 2016 i 143.392 voucher destinati al settore sono quelle a forte vocazione vitivinicola ed olivicola: in testa Siena con 42.447 voucher, pari al 29%, seguita da Firenze con 30.089 voucher, pari al 20%, distaccata Arezzo con 18.555 voucher, che rappresentano il 12%.
I voucher - sottolinea la Coldiretti - sono stati introdotti inizialmente sperimentalmente per la vendemmia nel 2008 hanno ora perso radicalmente la sua connotazione agricola a seguito della progressiva estensione degli ambiti oggettivi e soggettivi di utilizzo del lavoro accessorio. Del totale venduti – precisa la Coldiretti - il 14,9% sono stati impiegati nel turismo, il 14% nel commercio, l'11,4% nei servizi, il 4,2% nel giardinaggio e pulizia, il 4,1% manifestazioni sportive e culturali mentre la maggioranza del 47,1% in altre attività sulla base dei dati dell'Osservatorio sul lavoro accessorio dell'INPS relativi ai primi sei mesi del 2016.
"Occorre sottolineare anche che l'agricoltura – mette in evidenza Antonio De Concilio, Direttore di Coldiretti Toscana - è il settore che fa segnare il maggior aumento delle ore lavorate con un incremento record del 3,9% annuale che è più del doppio di quello fatto registrare nei servizi (+1,6%) e il 50% in più di quello dell'industria (+2,6%), sulla base dei dati Istat relativi al mercato del lavoro nel terzo trimestre del 2016 che conferma il trend positivo del settore primario che già nel secondo trimestre aveva fatto segnare un balzo del 5% mentre nel primo era stato addirittura del 5,8% in termini tendenziali. Il che significa che in Toscana abbiamo raggiunto la soglia dei 57.000 operatori agricoli. Ciò significa che i voucher – conclude De Concilio – non sottraggono lavoro, ma ne fanno emerge altro che diversamente sarebbe rimasto nelle maglie del sommerso".